Apple compra Lala per ripensare iTunes

Apple avrebbe chiuso un accordo di acquisizione con il gruppo Lala. Difficile, però, intuire il motivo. La prima ipotesi è quella di una entrata nel mercato della distribuzione in abbonamento. Ma l'interesse potrebbe essere soprattutto nel team acquisito
Apple avrebbe chiuso un accordo di acquisizione con il gruppo Lala. Difficile, però, intuire il motivo. La prima ipotesi è quella di una entrata nel mercato della distribuzione in abbonamento. Ma l'interesse potrebbe essere soprattutto nel team acquisito

Apple avrebbe concluso il proprio accordo con Lala. La conferma giunge da media quali Wall Street Journal e New York Times, i quali hanno dato l’accordo per chiuso già nel weekend anticipando ogni conferma ufficiale dalle parti in causa. Nessun dettaglio, però, trapela circa l’ammontare dell’operazione.

Lala è un servizio del tutto peculiare nel contesto della distribuzione musicale in formato digitale. Il gruppo, infatti, non solo distribuisce file che vende a prezzi leggermente ridotti rispetto ad iTunes (l’acquisizione smussa pertanto anche la minima competizione esistente), ma arricchisce il proprio concetto con l’autorizzazione concessa agli utenti di trasmettere i propri file tramite playlist online, a cui altri utenti potranno a loro volta accedere per ascolti a prezzi minimi. Difficilmente Lala potrà ora rimanere uguale a sé stesso, ma sotto l’ala protettiva di Cupertino il servizio potrebbe diventare parte integrante di iTunes incontrando il grande pubblico ed arricchendo quello che è il music store più importante e redditizio al mondo.

Due le ipotesi principali. La prima è quella di una possibile volontà Apple di entrare poco alla volta in un modello di distribuzione in abbonamento, qualcosa che possa arricchire l’offerta evitando che i modelli a sottoscrizione possano bussare pericolosamente alla porta presentando il conto lasciato aperto da Napster e simili. La seconda è quella di una acquisizione che guarda più agli ingegneri che hanno sviluppato Lala piuttosto che non al servizio in sé. Bill Nguyen, fondatore del gruppo acquisito, sarebbe il primo nome nella potenziale lista degli interessi di Cupertino. La sua opera, infatti, sarebbe considerata di grande prestigio nel settore, sebbene il servizio ad oggi non sia ancora redditizio e la cessione possa dunque essere considerata come una exit strategy necessaria.

Lala ha in dotazione un numero di licenze che ad Apple potrebbe non interessare (e destinate inoltre a decadere con il cambio di proprietà). Lala ha inoltre in ballo due accordi (uno con Google ed un altro con Facebook) che potrebbero ora entrare in conflitto con l’improvvisa cessione. Lala, però, ha una esperienza pluriennale nel mercato degli streaming e dei servizi online ed un team in grado di muoversi agevolmente in questo tipo di sviluppo. Quel che Apple intende farsene di Lala, insomma, potrà dirlo solo la stessa Apple nel momento stesso in cui paleserà i propri piani futuri ed il modo in cui intende ripensare iTunes per conservare la posizione di dominio odierna.

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