Apple, Sony e Nintendo cadono sul chip

Ennesimo caso legale dovuto a violazione di brevetto: dalla parte dell'accusa la neonata Shared Memory Graphics LLC; la difesa vedrà invece schierati i rappresentanti di Apple, Nintendo e Sony. Tutto verte su uno speciale chip registrato presso l'USPTO
Ennesimo caso legale dovuto a violazione di brevetto: dalla parte dell'accusa la neonata Shared Memory Graphics LLC; la difesa vedrà invece schierati i rappresentanti di Apple, Nintendo e Sony. Tutto verte su uno speciale chip registrato presso l'USPTO

Sony, Apple e Nintendo stanno per iniziare un nuovo percorso giudiziario che li vede sotto accusa per violazione di brevetto. Come indicato dal Wall Street Journal, la denuncia è stata depositata dalla Shared Memory Graphics LLC, con sede a Newport Beach in California, e mette sotto accusa device quali iPhone, iPod, Wii, PSP, PS2 ed altri ancora. Ed è tutta colpa di un chip.

Il brevetto a cui si fa riferimento nella documentazione depositata è il numero 5,712,664, «Shared memory graphics accelerator system». Il tutto concerne una particolare architettura hardware in grado di integrare parte dello spazio di storage del chip con l’accelleratore grafico e la denuncia si evolve quindi verso un ulteriore brevetto che rappresenta una semplice evoluzione del ‘664. La registrazione della specifica architettura del chip è stata accreditata a Chitranjan N. Reddy della Alliance Semiconductor Corporation, con richiesta datata 1993. In seguito il brevetto è stato ceduto ed è giunto fino alla neonata Shared Memory Graphics LLC, la quale ne gode ad oggi pieno diritto.

Apple vede sotto accusa le produzioni iPhone ed iPod Touch; Nintendo vede coinvolti Wii e GameCube; Sony vede sotto minaccia PlayStation Portable e PlayStation 2. La richiesta dell’accusa è quella di un ragionevole riconoscimento per le produzioni del passato, oltre ad un accordo sulle royalties per le produzioni che ancora verranno immesse sul mercato con medesimo chip. Secondo MacNN, però, l’attuale stato della vertenza è ancora aperto a soluzioni differenti dall’approdo in tribunale: le aziende sotto accusa hanno a disposizione i margini per una eventuale trattativa privata, evitando così un possibile danno di immagine oltre ad un possibile sostanzioso sconto sul dovuto per il brevetto violato.

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