Apple torna al SuperBowl per regalare musica

100 milioni di canzoni in regalo ai clienti Pepsi, 99 milioni di dollari di spesa campagna pubblicitaria esclusa. E nella campagna grosso smacco al download gratuito, con i ragazzi coinvolti nella causa RIAA come attori. Questo il SuperBowl 2004 di Apple.
100 milioni di canzoni in regalo ai clienti Pepsi, 99 milioni di dollari di spesa campagna pubblicitaria esclusa. E nella campagna grosso smacco al download gratuito, con i ragazzi coinvolti nella causa RIAA come attori. Questo il SuperBowl 2004 di Apple.

«Ho combattuto la legge e la legge ha vinto». Col sottofondo di una vecchia canzone dei Clash, va in TV il nuovo spot di Apple e Pepsi per promuovere la bibita e il servizio di scaricamento legale di musica iTunes. Il prossimo 1 febbraio sarà visto da 150 milioni di persone in tutto il mondo, durante il Superbowl 2004.

I protagonitsi del promo saranno attori giovanissimi, proprio quei giovanissimi coinvolti nella causa RIAA contro i download illegali, ed il payoff della campagna sarà molto chiaro: bevi Pepsi e scarica musica in modo legale («Download music at iTunes. Legally»). Il promo è stato approvato anche dalla RIAA, alla quale evidentemente il messaggio “acquista musica, non rubare musica” è risultato gradito ed adeguato.

Lo spot mostra una ragazza che, davanti ad un bianco iBook, ricorda di essere una dei tanti accusati di scaricare illegalmente musica da Internet. I volti degli altri accusati passano da un fotogramma all’altro con sotto le scritte “accusato”, “arrestato”, “denunciato”, “incriminato”. La ragazza continuerà a scaricare liberamente da Internet, ma solo grazie a Pepsi.

L’operazione di marketing sorta dal connubio Apple/Pepsi permetterà infatti ai cittadini americani di vincere canzoni da scaricare gratuitamente da iTunes comprando una Pepsi e controllandone il tappo. Apple, a 20 anni esatti dal famoso esordio in pellicola di Ridley Scott al SuperBowl 1984, la prima promozione in grande stile edl Mac, torna come previsto per il SuperBowl 2004.

100 milioni di canzoni a disposizione per la promozione, con un costo approssimativo di 99.000.000 dollari da aggiungere al costo di uno spot nel superbowl (1 milone di dollari ogni 10 secondi) la cui provenienza risulta al momento ignota: Apple glissa, Pepsi fa spallucce. Di fronte a tali cifre risulta quanto mai palese quanto lo spostamento (sia fisico che culturale) dei supporti musicali abbia determinato un cambiamento degli equilibri economici del settore. Ora l’ago della bilancia è fortemente orientato alla Rete, e nessuno vuole lasciare intentata la propria possibilità di acquisire almeno una fetta della ricca torta a disposizione.

Coca Cola non rimane a guardare. La bibita di Atlanta affiderà la gestione del settore ad una stretta collaborazione con MusicMatch. Il tutto non è certo casuale, ma giunge in stretta conseguenza all’accordo che ha già unito a doppio filo iTunes e Pepsi per una mastodontica offerta promozionale dai risvolti pubblicitari di alto profilo.

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