Arriva Abaco, l'anti Eee Box italiano

La risposta ai computer low cost prodotti da Asus si chiama Abaco ed è interamente nata in Italia. Equipaggiato con una dotazione hardware performante e Ubuntu, il PC a basso costo italiano è commercializzato a 299 Euro
La risposta ai computer low cost prodotti da Asus si chiama Abaco ed è interamente nata in Italia. Equipaggiato con una dotazione hardware performante e Ubuntu, il PC a basso costo italiano è commercializzato a 299 Euro

La costruzione di computer a basso costo sembra interessare sempre di più il mercato dell’informatica. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, numerosi produttori hanno concepito e progettato nuovo dispositivi low cost, tra cui spiccano i computer della fortunata serie Eee PC di Asus. Ai costruttori internazionali si affianca ora una proposta completamente italiana, creata per offrire postazioni desktop utili e performanti a basso costo.

La società milanese Acab ha, infatti, lanciato da poco tempo sul mercato il suo primo PC desktop a basso costo: Abaco. Il piccolo computer creato in Italia sembra non avere nulla da invidiare ai suoi omologhi, come l’Eee Box di Asus la cui uscita pare essere ormai imminente sul mercato internazionale. Per le operazioni di calcolo, Abaco può fare affidamento su un processore Intel Atom di nuova generazione da 1,6 GHz, abbinato a un banco di memoria RAM DDR2 da 1 Gb, espandibile fino a 2 Gb. La capacità di storage è assicurata da un discor rigido SATA a 7200 rpm da 250 Gb, tale da garantire sufficiente spazio per l’archiviazione di ingenti quantità di dati.

Scheda audio (Realtek) e scheda video (Intel) sono integrate nel sistema assicurando una migliore compatibilità e limitando il prezzo dei singoli componenti. Abaco è inoltre dotato di: masterizzatore per i principali formati DVD, scheda Ethernet 10/100, porta seriale e parallela, 6 porte USB e un’uscita e un ingresso audio per la multimedialità. Dalle dimensioni particolarmente compatte, 20 x 10 x 27 cm, Abaco può trovare facilmente spazio sulla scrivania di un ufficio, nelle scuole o in casa.

Ligi alla filosofia del basso costo e della scelta alternativa ai prodotti proprietari, gli sviluppatori del mini computer italiano hanno scelto la distribuzione Ubuntu di Linux come sistema operativo. L’assenza dei costi di licenza per un OS proprietario, come Windows, permettono così ad Abaco di raggiungere il mercato con l’interessante prezzo di 299 Euro. Cifra particolarmente vantaggiosa e competitiva, specie se confrontata con i circa 280 Euro previsti per la commercializzazione dell’Eee Box che, stando alle prime informazioni, avrà specifiche hardware lievemente inferiori rispetto ad Abaco.

Ma il progetto della società Acab sembra essere latore di una filosofia molto più elaborata. Nell’ottica della compagnia milanese, infatti, la distribuzione di Abaco rientra in un ampio progetto testo a riportare l’informatica alla sua piena essenza, lontana dalle logiche commerciali spesso orientate esclusivamente al mero profitto. «Così come fu millenni or sono per l’abaco, il primo e più semplice vero e proprio strumento di calcolo inventato dall’uomo, quello cui aspiriamo è di poter ricreare, con l’aiuto di chi vorrà camminare al nostro fianco, un vero e proprio sistema tecnologico che punti al recupero e allo sviluppo di una semplicità funzionale e concettuale che partecipi a rendere realmente personali gli strumenti che scegliamo di utilizzare. Un computer per fare, e per fare quello che ci serve, non quello che ci dicono o che crediamo di voler fare!» scrivono i responsabili del progetto nel sito Web dedicato ad Abaco.

L’ambizioso obiettivo, potrà essere raggiunto non solo grazie al settore consumer, ma anche attraverso le istituzioni. Abaco potrebbe rivelarsi, infatti, uno strumento particolarmente utile nelle scuole e nei luoghi di istruzione, ove i progetti open source si sono già dimostrati una valida alternativa per contenere i prezzi e mantenere alta la qualità dei servizi offerti. Il prezzo contenuto per ogni singola unità e l’assistenza interamente italiana potrebbero costituire un incentivo non indifferente per il settore pubblico. Ambito in cui probabilmente l’Eee Box, maggiormente orientato verso il mercato consumer, potrebbe faticare ad affermarsi, nonostante le maggiori risorse per pubblicizzare e far conoscere le proprie capacità.

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