C'era una volta l'album

Con il boom di vendite di macchine fotografiche digitali e quello previsto di camera phone, si moltiplica l'offerta di software e servizi. Parole d'ordine? Organizzare, ritoccare, condividere. In campo i grandi dell'ICT e tante start-up innovative.
Con il boom di vendite di macchine fotografiche digitali e quello previsto di camera phone, si moltiplica l'offerta di software e servizi. Parole d'ordine? Organizzare, ritoccare, condividere. In campo i grandi dell'ICT e tante start-up innovative.

Nel mondo della fotografia quello in corso sarà ricordato come l’anno
del sorpasso del digitale sulla pellicola
e tutte le previsioni fanno pensare
ad un trend difficile da invertire. Se ai dati riguardanti la diffusione di macchine
fotografiche si aggiungono quelli sulla crescita dei camera phone, si ha l’idea
di un fenomeno ormai di massa. Secondo uno studio di InfoTrends (citato in un
articolo di cNet), infatti, saranno ben 29 miliardi, nel 2004, le immagini e i
filmatini catturati con i cellulari di nuova di nuova generazione e 656 milioni
gli apparecchi dotati del fatidico obiettivo entro il 2008.

La parte dei protagonisti in questo settore non è più da tempo
in mano ai soli produttori di apparecchi e accessori. Con numeri e dati come quelli
citati, non c’è infatti da stupirsi se sia in corso un proliferare di software
e servizi dedicati alla gestione degli scatti digitali. Messi da parte album,
raccoglitori e cornici, il fotografo della bit generation è sempre
più alla ricerca del migliore sistema per organizzare, ritoccare e condividere
le proprie foto. L’offerta è ampia e variegata, rivolta all’hobbysta più
che all’utente professionale. E accanto a big e marchi noti dell’ICT trovano spazio
eccellenti esperienze di start-up e piccole software house innovative.

Nei giorni scorsi Microsoft e Adobe hanno rinnovato e rilanciato
le rispettive offerte per il mercato consumer. Digital
Image Suite 10 è la proposta dell’azienda di Redmond. Il pacchetto
comprende il software Digital Image Library 10 dedicato all’organizzazione delle
immagini e Digital Image Pro 10 per le più comuni attività di fotoritocco.
Lo schema dell’offerta e il set di funzioni è identico a quello di Adobe,
che con la versione 3 di Photoshop
Elements dimostra comunque di essere ancora avanti a tutti i concorrenti.
Intanto sono state integrate in un unico prodotto la gestione delle collezioni
e il fotoritcco, con quest’ultimo che si è arricchito di nuove, potenti
opzioni prese a prestito da Photoshop. Il supporto del formato RAW risulterà
certamente gradito ai fanatici della qualità, mentre migliorate risultano
le funzionalità di archiviazione sui più diversi supporti. Sia il
prodotto di Microsoft che quello di Adobe, sono poi dotati di nuovi e più
comodi strumenti per la condivisione delle foto con amici e familiari.
Photoshop Elements 3, nella versione per Mac, si propone anche come ideale complemento
di iPhoto, il software per la gestione delle immagini di Apple. Un fattore positivo,
dal momento che quest’ultimo è il meno riuscito dei programmi raccolti
nella suite iLife.

Se l’interesse per un mercato così in fermento di Adobe e Microsoft
non può sorprendere, è forse un segnale più rilevante l’arrivo
in questo settore di altri protagonisti. È di qualche mese fa, ad esempio,
l’acquisizione da parte di Google di Picasa,
produttore di un fortunato programma per la gestione delle immagini da poco rilanciato
con nuove opzioni. Se non può rivaleggiare con prodotti come Elements sul
piano dell’editing, può però contare su eccellenti funzionalità
di ricerca e organizzazione. E sul fatto di essere distribuito gratuitamente.

AOL e Yahoo, invece, puntano sulla condivisione. Il provider
americano ha da poco aggiornato il suo messenger alla versione 5.9, che aggiunge,
tra le altre novità, proprio la possibilità di condividere immagini
con altri utenti. Gli iscritti americani a Yahoo, dal canto loro, possono ora
pubblicare su YahooPhotos le foto scattate con il cellulare e scaricare su di
esso quelle già presenti nell’album.

La voglia di condivisione, del resto, è un fenomeno indotto facile da
prevedere. Chi scatta una foto vuole mostrarla. E l’obiettivo primario è
dunque quello di offrire sistemi o servizi facili da usare, alla portata di tutti.
Ci sono due filosofie che sembrano contrapporsi: condividere sul web e condividere
in ambiti più ristretti, privati. Seguendo quest’ultimo approccio, Picasa,
Digital Image Suite e Photoshop Elements, sfruttano l’e-mail come mezzo di distribuzione,
mettendo comunque da parte anonimi allegati e puntando ad una presentazione graficamente
accattivante (magie dell’HTML e dei template).

Sulla stessa linea, ma decisamente più innovative e promettenti, le
soluzioni di OurPictures. Differenti in molti aspetti, hanno in comune
l’idea di base: la costruzione di una comunità di utilizzatori e l’uso
del programma come canale privilegiato di scambio. Una sorta di P2P. Le foto inviate
ad un altro utente del programma non passano attraverso l’e-mail, ma finiscono
direttamente sul suo PC, in una cartella ad hoc per le foto condivise.

E il vecchio, caro, album fotografico sul web? Si direbbe che sia roba passata,
almeno nella forma cui siamo abituati. Il futuro? Si chiama Flickr. La più
bella, innovativa applicazione web apparsa negli ultimi mesi. Il social software
che sposa la galleria di immagini. Comunità. Strumenti di diffusione dei
contenuti di prim’ordine. Uso spinto e straordinario di metadati per organizzare
le foto. Un modello di servizio web. Ed è pure divertente.

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