Chrome, il primo passo su Mac e Linux

Arriva una prima versione per sviluppatori del browser di Mountain View fino ad oggi disponibile solo per sistemi Windows. Google sconsiglia il download a chi non intende contribuire alla lavorazione: il software è ancora pieno di problemi ammanchi e bug
Arriva una prima versione per sviluppatori del browser di Mountain View fino ad oggi disponibile solo per sistemi Windows. Google sconsiglia il download a chi non intende contribuire alla lavorazione: il software è ancora pieno di problemi ammanchi e bug

Google Chrome è online anche per Mac e Linux, ma non va scaricato. Almeno così si suggerisce da Mountain View. Non va scaricato a meno che non si sia sviluppatori: la versione online infatti è molto immatura, sostanzialmente una bozza piena di difetti messa in rete per chiedere l’aiuto dei molti volontari.

Nonostante quello che si potrebbe credere, infatti, il team di sviluppo di Google è ansioso di tirare fuori una versione per la mela del loro browser. Nel corso dell’ultima Google IO Developer Conference Sergey Brin ha infatti dichiarato di chiedere informazioni su Chrome per Mac ogni giorno. Dunque la prima versione funziona sui computer Apple con processore Intel e OS X 10.5.6 o superiore e sistemi Linux Ubuntu 8.04 o Debian 5, anche se sempre da Google si fa sapere che può funzionare anche su altre distribuzioni se si apre manualmente il pacchetto di file .deb.

Chrome è infatti open source come già Firefox, l’altro browser molto utilizzato e concorrente di Internet Explorer, e come è normale in questi casi si richiede una fase di test, supporto e magari suggerimento alla comunità di sviluppatori. La buona notizia dunque è che il cantiere di Chrome per Mac e Linux è aperto e attivo; la brutta è che occorre ancora attendere prima di vedere la prima versione pronta all’uso per tutti.

Le prime cose che i programmatori di Google hanno provveduto a trasferire nella versione Mac sono state l’interfaccia grafica e la struttura “sandbox”, quella cioè che isola i diversi processi, ovvero le caratteristiche che più avevano soddisfatto gli utilizzatori assieme alla velocità di caricamento che pure è rimasta intatta.

Di contro invece la versione per sviluppatori ha moltissime mancanze. Flash non funziona, non si può stampare e anche i segnalibri non sono attivi al pari delle diverse funzioni per la privacy, al momento a mezzo servizio. Inoltre secondo Google ci sono almeno 400 altri bug, motivo per il quale la versione è stata messa online: per arrivare ad una soluzione complessiva nel minor tempo possibile e con la maggior efficacia possibile.

Purtroppo ancora non è dato sapere da Mountain View per quando è possibile aspettarsi una versione in beta o quantomeno più stabile. Le difficoltà del lavorare su Chrome sono ad ogni modo raccontate sul blog dedicato da Scott Knaster, software engineer del Google Mac Team. Emergono dai primi racconti, in particolare, le difficoltà legate al sandboxing.

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