Come firmare un commento

Che firma mettiamo sui blog e come ci registriamo sui forum? Un nickname, il nome e cognome, il nome dell'azienda, una chiave di ricerca?
Che firma mettiamo sui blog e come ci registriamo sui forum? Un nickname, il nome e cognome, il nome dell'azienda, una chiave di ricerca?

L’argomento Nome sui Commenti è controverso.

Su Edit di Html.it ho avviato una discussione con l’intento di capire cosa ne pensano gli altri. Qui, invece, vorrei discutere di quella che è la mia opinione in merito.

Faccio una premessa: dal 1993, circa, sono in rete, dal 1997 in modo assiduo; dal 2001 mi occupo a tempo pieno di Web Marketing e scrivo su forum e blog (a volte come autore a volte come visitatore).

Una regola che ho sempre seguito è che ognuno di noi ha un’anima e non può e non deve cambiarla. Scegliamo se aziendale, se personale, se di profilo, poi andiamo avanti con quella.

Io molti anni fa decisi di chiamarmi fradefra negli ambienti web. Bello? Brutto? Non importa, non è questo il punto. Oggi, però, nel bene e nel male, questo nick lo conoscono. Su ogni forum in cui compaia, chi legge e lo riconosce, sa che sono io.

Mi capita spesso di tenere dei corsi in settori non pertinenti col Web e sentirmi dire “Ma tu sei proprio quel Francesco de Francesco che si firma fradefra?” Come potete immaginare, a maggior ragione questo avviene nel Web Marketing.

Ho usato il mio esempio solo perché mi viene più facile, ma potrei citarvi tanti casi simili (shiftzero, weppos, must, low, ecc. ecc.)

Branding, quindi, perseguito con costanza negli anni, che ha portato un banale nick con una sua identità.

Quali sarebbero altri possibilità e quali i motivi per cui non li ho scelti?

Il nome dell’azienda: in un mondo in cui si afferma che le aziende dovrebbero essere fatte di persone, come può una persona scrivere su un commento “io penso che….” e firmarsi col nome di una azienda? Come se non fosse una persona? Negando la sua umanità e mettendo prima il suo profilo/figura aziendale? Molti pensando che ciò faccia bene all’azienda e non si rendono conto del fatto che già solo per questo, spesso, quello che hanno scritto è leggermente screditato agli occhi di molti. Giusto o sbagliato non importa. Questo è però l’effetto.

Inoltre, così si punta sull’azienda, dimenticando che ognuno di noi è prima di ogni altra cosa una persona e sulla persona dovrebbe puntare. Persona che può andare via dall’azienda in qualunque momento e andare in un’altra.

Una chiave di ricerca: la tentazione di farsi spingere un po’ il sito è forte e alcuni, attuando una strategia vecchia di qualche anno, vanno avanti a mettere chiavi nei link di qualunque tipo. Adesso io non pretendo che vi fidiate sulla parola, però vi dico che questa cosa non funziona più da un pezzo e inoltre è pericolosa perché se fatta male può portare guai. Inoltre, la caduta di immagine agli occhi dei lettori è drammatica.

Nome: potrebbe andare, solo che esistono diecimila Paolo. Non resta nulla di voi, firmandovi così. Chiaramente o ci si crede (alla visibilità) oppure no. Se ci si crede, però, Paolo è da evitare. Il punto, in sostanza è questo: “sto scrivendo tanto per dir qualcosa, seppur utile, oppure scrivo e mi va che la gente ricordi che l’ho detto io?” Nel secondo caso, meglio scegliere qualcosa di diverso.

Nome e cognome: potrebbe andare e io stesso a volte lo faccio. In certi contesti, però, sa un po’ di vecchio (non che vecchio sia necessariamente negativo ed io coi miei 46 anni non sono certo giovanissimo…)

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