Dot the right thing: il Digg per le aziende

Forse siete stanchi di sentire parlare di editoria sociale che tanto ha spopolato anche in Europa, con esperimenti come Oknotizie o Wikio.

Gli utenti di questi sistemi sono stati spesso al centro di polemiche, accusati di fare Spam o di essere pagati per favorire le company; anche per questo motivo, ad esempio, Digg ha eliminato tempo fa la lista degli utenti migliori, quelli che hanno fornito il maggiore numero di “story”, dalla propria homepage.

Realizzare un’applicazione del genere non è poi così difficile: software open source come Pligg hanno già funzioni di base personalizzabili in maniera pratica e poco stressante.

C’è chi ha pensato di realizzare un servizio del genere rivolto alle aziende e ai consumatori, come nel caso di Dot the right thing.

Il sito invita mediante i suoi utenti a suggerire di “Fare la cosa giusta“, ovvero informare i consumatori a scegliere quali aziende fanno per loro, quali spendono i soldi per migliorare i loro prodotti e la qualità della vita, quali company appassionano i propri dipendendenti. Questo tutorial descrive in semplici passi le funzioni di Dot the right thing. Le aziende presenti sono tante e vengono valutate mediante un indice di “impatto” che distingue una cattiva industria da una buona: se il giudizio si ferma a 2 viene valutata come una “Good Company”.

L’idea non è male anche se si basa come tutti i servizi “social” sull’esperienza degli utenti, che può essere spesso discordante. Il mio parere e che finchè non c’è spam e non ci sono sponsorizzazioni soluzioni del genere possono essere utili, ma fino a che punto?

Internet, a partire dalla blogosfera, è piena di “opinioni“: forse si dovrebbe passare al passo successivo e fornire soltanto “fatti”.

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