Display advertising: il futuro della pubblicità

Il mercato degli annunci online è in forte crescita. Gli analisti stimano che entro il 2015 il display advertising sarà il formato più utilizzato.
Il mercato degli annunci online è in forte crescita. Gli analisti stimano che entro il 2015 il display advertising sarà il formato più utilizzato.

La forte richiesta di display advertising ha alimentato esponenzialmente la crescita prevista per gli annunci online nel 2011 da eMarketer. Secondo la società di ricerca americana, infatti, il mercato doveva crescere del 10,5%, mentre l’incremento previsto è stato ora ricalibrato su una nuova stima pari al +20,2% sulla scia di una imprevista impennata degli annunci display. In base ai dati raccolti, l’azienda ha stimato che entro il 2015 il display advertising diventerà pertanto la più utilizzata categoria di pubblicità online, superando anche il search advertising fin qui dominante. A livello monetario, si è passati dai 26 miliardi di dollari complessivi del 2010 a 31 miliardi previsti per la fine dell’anno in corso.

eMarketer ha dichiarato che il search advertising crescerà del 19% durante l’anno in corso, accumulando un giro d’affari da 14,4 miliardi di dollari superato in percentuale solo dal display advertising, che crescerà del 24,5%, con un volume monetario da 12,3 miliardi di dollari. Il grande sviluppo degli annunci display è dovuto soprattutto all’incremento di annunci video e banner pubblicitari che, secondo le stime degli analisti, dovrebbero raggiungere rispettivamente i 2,2 ed i  7,6 miliardi di dollari sulla quota totale.

Quindi, nel complesso, la pubblicità online è in ottima salute e, entro il 2015, dovrebbe coprire il 28% della spesa pubblicitaria degli Stati Uniti. Per ora mantiene la sua leadership la televisione, che dovrebbe detenere il 38% della pubblicità per i prossimi anni. Per la prima volta, la pubblicità sul web supera quella dei quotidiani, una proiezione che è in completa sintonia con la tendenza dell’editoria di questi ultimi anni: sempre più vicina alla multimedialità e meno alla vecchia carta stampata. E dove va l’utente, si sa, va anche l’advertising.

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