Domini .eu un passo più vicini

I domini .eu, quelli che il CNR di Pisa definisce "Internet made in Europe", sono pronti alla fase operativa: l'EURid, il gruppo che gestirà le operazioni di registrazione, ha firmato il contratto con la Commissione Europea ed a breve firmerà con l'ICANN.
I domini .eu, quelli che il CNR di Pisa definisce "Internet made in Europe", sono pronti alla fase operativa: l'EURid, il gruppo che gestirà le operazioni di registrazione, ha firmato il contratto con la Commissione Europea ed a breve firmerà con l'ICANN.

Giunge con un comunicato ufficiale dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa l’annuncio del compimento dell’ultimo passo necessario prima dell’avvento vero e proprio dei domini .eu. Quella che viene definita la “Internet made in Europe” vede infatti i natali nel contratto che l’EURid ha sottoscritto con la Commissione Europea.

Il contratto ha durata quinquennale e lega la Commissione ad un gruppo che affonda le radici in Italia, Belgio e Svezia. La proposta dell’EURid era stata scelta lo scorso 21 Maggio tra le candidate al ruolo di gestore dell’importante dominio: oggi la nuova tappa determina a tutti gli effetti l’operatività del gruppo ed ora si attende l’inizio della liberalizzazione delle operazioni di registrazione previsto per la prossima estate (una fase preventiva sarà dedicata ad una registrazione controllata posta in essere per tutelare particolari nomenclature).

Nel processo di avvicinamento al .eu manca formalmente ancora la sottoscrizione dell’accordo con l’ICANN ma secondo il prof. Denoth, direttore dell’istituto pisano, trattasi solo di questione di tempo: «la trattativa con l’organo di governo mondiale della rete – che dovrà garantire ai domini “.eu” la piena raggiungibilità da ogni angolo del mondo – è ormai definita in quasi tutti i suoi particolari e sarà probabilmente formalizzata nel corso del meeting Icann del primo dicembre».

Le previsioni ipotizzano un massiccio ricorso al .eu fin dalle prime battute, e per il primo triennio sono già in preventivo 4 milioni di registrazioni (1 milione quelle previste nel primo anno di attività). Nulla di certo è attualmente dato a sapersi circa le spese di registrazione e di mantenimento del dominio.

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