Addio a Douglas Engelbart, l'inventore del mouse

È mancato all'età di 88 anni Douglas Engelbart: passerà alla storia come l'inventore del mouse, ma la sua grandezza va ben oltre quella sola intuizione.
Addio a Douglas Engelbart, l'inventore del mouse
È mancato all'età di 88 anni Douglas Engelbart: passerà alla storia come l'inventore del mouse, ma la sua grandezza va ben oltre quella sola intuizione.

Douglas Engelbart è mancato la scorsa notte. Il suo nome passerà alla storia come l’inventore del mouse e, sebbene una definizione di questo tipo sia già debitamente gloriosa, in realtà non descrive l’immensa importanza dell’importanza se non in minima parte.

Dalla visione di Engelbart, infatti, ne è derivata gran parte della visione del mondo del computing e del Web degli anni successivi, fino ad oggi e forse oltre. Più di qualsiasi altro visionario celebrato dal mercato, Douglas Engelbart ha incarnato l’origine prima del computing odierno, lo ha immaginato con decenni di anticipo e vi ha dato forma tramite le sue invenzioni. Viene a mancare un gigante della scienza e della tecnica, un visionario che con i suoi studi ha contribuito più di ogni altro a dar vita alla rivoluzione tecnologica che ha riscritto la storia dal dopoguerra ad oggi.

Douglas Engelbart

Douglas Engelbart, 1925-2013

Inventare il mouse è di per sé riduttivo se non si ha chiaro in mente cosa uno strumento simile possa determinare su di una interfaccia. La grandezza di Douglas Engelbart è invece in questo passaggio: ha scardinato la struttura mentale attorno a cui si stava formando la sua generazione ed ha esploso la profondità delle interfacce, muovendovisi all’interno con quel nuovo strumento oggi nelle mani di tutti.

Nato nel 1925 a Portland, Engelbart è deceduto all’età di 88 anni senza aver mai ricevuto denaro dalle proprie invenzioni: la grandezza delle stesse è stata la loro piena disponibilità ed il loro carico rivoluzionario, qualcosa che è valso a Engelbart importanti riconoscimenti quando ormai la rivoluzione era stata fatta.

Lisa, uno dei passaggi cruciali della storia del computing, nasce esattamente dall’intuizione del mouse: non avremmo la Apple, non avremmo la Microsoft e non avremmo molti altri imperi di questa grandezza se questa demo, “la madre di tutte le demo“, non fosse mai stata realizzata. Era il 9 dicembre del 1968:

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L’epopea di Engelbart è scritta tra le righe della storia dello Stanford Research Institute: è in quei laboratori che tutto ha avuto inizio prima che altri nomi vi costruissero sopra l’idea delle interfacce grafiche e la chimera del World Wide Web. E tutto scaturisce da una scintilla fondamentale: «Aumentare l’intelletto umano» tramite una serie di sovrastrutture realizzabili attraverso interfacce WYSIWYG, risorse condivise, ipertesti, ricerca intelligente.

Sediamo sulle spalle dei giganti. Ed uno di loro, da poche ore, ci ha lasciati.

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