Due punto zero zero sei

Il 2005 è stato l'anno in cui si è coltivato, il 2006 potrebbe essere l'anno in cui si raccoglie. Sarà l'anno di Microsoft? L'anno di Firefox? L'anno del VoIP? Previsioni a parte, sarà un anno presumibilmente intenso. E molto interessante.
Il 2005 è stato l'anno in cui si è coltivato, il 2006 potrebbe essere l'anno in cui si raccoglie. Sarà l'anno di Microsoft? L'anno di Firefox? L'anno del VoIP? Previsioni a parte, sarà un anno presumibilmente intenso. E molto interessante.

Il 2005 dell’ICT non passerà alla storia. Teoria facilmente contestabile, ma confutabile solo tra molti anni (e ciò permette di proseguire tranquillo a spiegare). Il 2005 non passerà alla storia non tanto perché non sia stato importante di per sé (anzi!), ma piuttosto perché non ha avuto la fortuna di vivere i grandi eventi, quei momenti che in un attimo lasciano un segno inconfutabile e si guadagnano il diritto ad un capitolo nella storia del settore. Il 2005 è stato uno di quegli anni in cui tutto cambia per accorgerti poi che nulla in verità è cambiato perché sta ancora tutto cambiando. Questione di fortuna. Prendiamo un anno come il 1998, tanto per fare un esempio: nasce Google, Microsoft usa l’anno per dare il nome al proprio nuovo sistema operativo, ed ecco che due fortunose coincidenze segneranno in qualche modo l’anno nella storia. Nel bene e nel male, valutazioni a parte.

Il 2005 è stato l’anno di Firefox e di Google, è stato l’anno dei dubbi di Microsoft e l’anno della RIAA. E’ stato l’anno di Apple e l’anno di eBay. Ma poi, a conti fatti, cosa è successo? Internet Explorer continua a dominare il proprio settore, l’iPod non ha ancora rivali, Google ha semplicemente continuato a crescere, eBay ha fagocitato senza scossoni veri per nessuno. Tutte cose determinanti, ma sarà il 2006 a raccoglierne i frutti. All’inizio di questo 2006, dunque, proviamo a mettere giù i punti che, ad oggi, sembrano essere cardinali: proviamo a elencare le promesse con cui questo nuovo anno si presenta. A fine anno sarà decisamente interessante vedere cosa sarà successo.

Il 2006 sarà l’anno di Windows Vista. E ci mancherebbe che non fosse così. A lungo atteso sotto il nome di Longhorn, ecco finalmente che il nuovo “rivoluzionario” sistema operativo si prepara ad entrare nei pc di mezzo mondo tentando di far dimenticare gli ultimi mesi tribolati di casa Microsoft. Il 2006 sarà l’anno della tentata riscossa di Gates, un anno vissuto come un “ultimo chilometro” da vivere a tutta velocità e tutto d’un fiato per arrivare lanciati all’uscita pre-natalizia. Per Microsoft è una scommessa vera e propria che non deciderà presumibilmente solo i destini del Vista, ma anche e soprattutto il ruolo che l’azienda ricoprirà nel prossimo decennio.

Il 2006 sarà l’anno di Internet Explorer (tanto per rimanere in tema Microsoft): il nuovo browser avrà l’importantissima responsabilità di far dimenticare tutte le ottime impressioni lasciate da Firefox e si proporrà di ripristinare il regime di quasi-monopolio antecedente alla debacle del vetusto IE 6. Explorer anticiperà Vista e sarà una delle chiavi di volta del futuro del gruppo. In questo senso gran parte della responsabilità è sulle spalle degli addetti alla sicurezza: un browser insicuro non può più avere dominio in un mercato che si fa sempre più consapevole e (poco poco poco per volta) sempre più informato.

Il 2006 sarà l’anno della musica digitale. Non che non lo sia stato in precedenza, ma il 2006 sembra l’anno in cui molti destini verranno segnati: l’iPod non ha davvero rivali? Il corollario che Microsoft ha messo a punto per contrastare l’avanzata nemica non avrà veramente presa sull’utenza? Napster, Yahoo e compagnia varia proprio non riusciranno a far breccia nel cuore degli utenti? La musica digitale è in grado fin da subito si sostituirsi alla musica tradizionale (e i music store ai tradizionali negozi di musica)? Tante domande a cui il 2006 sarà costretto a dare almeno qualche sporadica e parziale risposta.

Il 2006 sarà l’anno del VoIP. Ogni anno è buono, l’esplosione è vicina, ma visti i movimenti di fine 2005 c’è da presumere un qualche terremoto in arrivo fatto di acquisizioni e nuove offerte. Tutti i gruppi nati a fine 2005 inizieranno a “fare mercato”, Skype si troverà per la prima volta seriamente in discussione e la fusione della telefonia con gli strumenti di instant messagging porterà una nuova dimensione economica al settore. Forse il 2006 non sarà ancora decisivo, ma sicuramente le prime luci della rivoluzione inizieranno ad accendersi su questo palcoscenico affiancando il monotono rappresentato oggi da Skype.

Il 2006 sarà l’anno dei motori di ricerca. Ciò non tanto per la ricerca in sé (come è stato per gli scorsi anni: difficile prevedere grandi scossoni e anche l’europeo Quaero non dovrebbe contribuire a chissà qual devoluzione), quanto per il ruolo che i motori stanno rivestendo nel mercato della pubblicità, del VoIP, dei blog e di quant’altro: sono l’ombelico del web, e il 2006 non potrà che confermare ed estendere questa posizione. Ci sarà forse meno entusiasmo sulla scia di una crescita meno pirotecnica, ma un respiro salutare è il miglior modo per riempire la bolla di qualcosa che non sia solo aria.

Il 2006 sarà l’anno della banda larga? Se lo chiedono in tanti ed una risposta sarebbe quantomeno necessaria: in Italia la crescita c’è, ma la banda larga aumenta in proporzione ai disagi gravanti su chi ancora non ne può disporre. Il problema, dunque, è rimasto tale e quale durante il 2005 e si affaccia oggi al nuovo anno in cerca di risposte. C’è il WiFi ma nessuno ha ancora fatto proposte serie, c’è l’IPTV ma nel frattempo Telecom dimentica gran parte del territorio, c’è il WiMax, ma il tutto è ancora in fase embrionale. E nel frattempo anche l’ultima vera flat è in discussione, mentre in discussione non è mai quello che è il monopolio più conclamato del paese. Sul suo blog nuovo di zecca Alessandro Longo ipotizza una percentuale di digital divisi a fine anno pari a meno del 5% della popolazione. C’è da sperarlo. Sicuramente, caro 2006, sarà una bella responsabilità. In bocca al lupo.

Il 2006 sarà l’anno delle elezioni politiche. La cosa non passerà inosservata. Il web 2.0, il citizen journalism, i blog, il giornalismo online: la politica dovrà fare i conti con un nuovo modo di fare informazione e mai come quest’anno il web lascerà il proprio segno sull’opinione pubblica e sul dibattito pre-elettorale. Se “podcast” è stata la parola dell’anno per il 2005, nel 2006 il corollario dell’offerta “2.0” avrà il suo da fare per cercare applicazioni nuove ed efficaci sul grande spettacolo della tornata elettorale. Sarà uno spettacolo tutto da vivere, da gustare ed a cui partecipare: un’opportunità senza precedenti che, probabilmente, costituirà di per sé un precedente di importanza assoluta.

Il 2006 sarà tante cose assieme e probabilmente eclisserà il 2005 in quanto ad importanza. Almeno, le sensazioni sono queste: il 2005 ha seminato molto e nei prossimi mesi c’è molto da raccogliere. Nel 2007 vedremo chi ha raccolto cosa, quando ha raccolto quanto, ed a quel punto già staremo guardando al decennio successivo chiedendoci se questa corsa tecnologica a testa bassa non sia a volte illogica in tutta la sua meraviglia. Ma per ora è bello correre. Benvenuti nel 2.0. Anzi, nel 2.006.

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