eBay, il rilancio parte dalle tariffe ridotte

I risultati di eBay sono positivi e sposano quelle che erano le attese della vigilia. Per il futuro, però, un rallentamento sembra inevitabile. Skype e Paypal crescono ed intanto Meg Whitman lascia il posto al fido John Donahoe
I risultati di eBay sono positivi e sposano quelle che erano le attese della vigilia. Per il futuro, però, un rallentamento sembra inevitabile. Skype e Paypal crescono ed intanto Meg Whitman lascia il posto al fido John Donahoe

eBay cresce, ma non soddisfa quella sete di positività che il Nasdaq cerca in ogni dove in giornate in cui i segni positivi sono più unici che rari. eBay è stato positivo per tutta la giornata: mentre Apple crollava, Google arrancava e il listino recuperava, eBay ha aleggiato sul +2% per ore e ore prima dell’explot a +6.67% di fine seduta. È il segno indicante tutta la fiducia degli investitori nel titolo, visto da più parti come una delle poche soluzioni valide per il breve periodo. Ma dopo la chiusura delle contrattazioni inizia l’after-hour. E vengono comunicati i dati della trimestrale.

Il quarto trimestre (disponibile online in quadro completo del bilancio di chiusura) si chiude con entrate per 2.18 miliardi di dollari ed una crescita di 461 milioni rispetto all’anno precedente. Il netto si è attestato a 531 milioni di dollari, 0.39 dollari per ogni azione. L’anno completo si chiude a 7.67 miliardi di entrate con importante crescita anche nei comparti PayPal, StubHub, Skype. PayPal cresce del 35% anno su anno. Il traffico smosso è da 14.04 miliardi, il netto è di 563 milioni di dollari ed eBay plaude nella propria comunicazione non solo la maggiore integrazione con il bazar di proprietà, ma anche l’estendersi della penetrazione dello strumento su altri e nuovi mercati del web. Skype contribuisce al computo finale con 115 milioni di dollari ed una crescita del 76% anno su anno: 276 milioni gli utenti iscritti ad oggi al servizio.

Per i mesi a venire l’attesa è di entrate per 37/39 centesimi per azione su introiti da 2 miliardi circa, il che rappresenta una proiezione modesta rispetto ai 40 centesimi previsti dagli analisti su entrate da 2.15 miliardi. Per l’anno che va iniziando, allo stesso tempo, ogni azione potrebbe trovarsi 1.27/1.31 dollari di introito, ma le attese erano per una quota di 1.37. eBay è attendista insomma: vista la situazione odierna, meglio non sbilanciarsi. La borsa però sperava maggior coraggio, ed il realismo porta le azioni a sgonfiarsi ad annuncio terminato: l’after-hour brucia in pochi minuti la crescita accumulata durante la giornata ed il titolo si presenta alla nuova giornata con un dato negativo pari al -5.3%.

Tre ulteriori importanti annunci fanno seguito ai meri numeri trimestrali. Innanzitutto v’è l’addio del CEO Meg Whitman dopo 10 anni di attività. Al suo posto siederà ora John Donahoe, già stretto collaboratore della Whitman e per il quale l’attuale CEO ha parole di elogio. Il remix del management è però ben più ampio, con Scott Thompson che sale ai vertici PayPal e Lorrie Norrington che guiderà il marketplace al posto di Bill Cobb. Donahoe, da parte sua, si presenta con un piano programmatico molto chiaro: eBay abbasserà le tariffe per quanti hanno intenzione di immettere prodotti in vendita sulla vetrina del bazar ed inoltre il gruppo intende rendere quanto più semplice possibile lo strumento con importanti ed immediati investimenti in tal senso. Si notifica inoltre un piano di buyback delle azioni del controvalore di 2 miliardi di dollari, operazione destinata a sostenere il valore del titolo infondendo fiducia negli investitori che sperano in un rientro dopo la grave contrazione della valutazione di mercato nelle ultime settimane.

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