Eminem nuovamente contro Apple

Eminem ha depositato una denuncia contro Apple a causa dei brani distribuiti tramite iTunes senza autorizzazione. Apple, in verità, è stata autorizzata dalla Universal, la quale però non ha avuto il via libera da chi gestisce i diritti della rap-star
Eminem ha depositato una denuncia contro Apple a causa dei brani distribuiti tramite iTunes senza autorizzazione. Apple, in verità, è stata autorizzata dalla Universal, la quale però non ha avuto il via libera da chi gestisce i diritti della rap-star

I rapporti tra Apple e la rap-star Eminem si fanno di nuovo roventi. In passato le parti sono già state l’una contro l’altra a seguito di un filmato del rapper usato in una pubblicità televisiva del music store. In questo nuovo caso al centro della disputa vi sarebbero invece le musiche del rapper, per le quali Apple avrebbe in mano una concessione presumibilmente non valida.

L’accusa è di per sè strana in quanto di primo acchito la colpa sembrerebbe attribuibile non ad Apple, ma alla casa discografica Universal. È quest’ultima, infatti, ad aver autorizzato Apple a commercializzare i brani di Eminem, mentre chi ne gestisce i diritti di prima mano (Eight Mile Style e Martin Affiliated) non avrebbe a sua volta mai autorizzato Universal ad avere rapporti in tal senso con la casa di Cupertino.

I dettagli sulla denuncia non sarebbero stati precisati, ma si viene a sapere che la richiesta sarebbe per un risarcimento danni quantomeno oneroso ed inoltre si chiederebbe ad iTunes di sospendere seduta stante la distribuzione dei brani. La denuncia è stata depositata presso la Corte Distrettuale di Detroit e, secondo rumor provenienti dall’accusa, il caso potrebbe presto ripetersi a causa di altre dispute del tutto simili legate ad altri autori.

Dietro la disputa sembra esserci comunque una rivendicazione meramente economica che va oltre le semplici carte bollate a cui l’accusa fa riferimento. Le cause in arrivo, infatti, potrebbero costituire una sorta di pressione nei confronti del sistema delle case discografiche per avere una parte maggiore negli introiti, oggi limitati a meno del 10% dei 70 centesimi che ogni brano venduto su un music store come iTunes porta nelle casse delle major in partnership.

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