Facebook alimenta tante ipotesi agli investitori

Sull’eventuale quotazione in Borsa di Facebook, il sito di social networking considerato una delle Internet company più calde della Silicon Valley, si è costruito ormai un castello di ipotesi.

Mark Zuckerberg, fondatore e AD di Facebook, finora non ha aperto bocca sui progetti di quotazione, tranne per dire nel Gennaio scorso in una trasmissione TV che era un’ipotesi altamente improbabile.

Il che, però, non ha impedito a blogger e a investitori di interpretare ogni mossa di Facebook come un preparativo all’eventuale offerta pubblica di acquisto.

Il fatto che Facebook abbia aumentato il personale (ora conta 550 dipendenti) e abbia recentemente assoldato una serie di executive di Google, tra cui l’ex capo delle vendite di Google Sheryl Sandberg che è ora responsabile operativa di Facebook, è servito solo ad alimentare le speculazioni.

I gestori di venture capital dicono che l’eccitazione che c’è attorno a Facebook è garantita, data la crescita esplosiva di membri registrata dal sito. Il social network ha più che triplicato il numero di iscritti attivi arrivando a 70 milioni dai 20 dell’Aprile 2007.

Gli inserzionisti sono attirati dall’enorme opportunità che offrono i social network, dove milioni di persone indicano spesso i loro interessi, i loro gusti. Questo comportamento online consente ai pubblicitari di concepire messaggi specifici per certi gruppi di persone.

Navin Chaddha, direttore di Mayfield Fund al summit Reuters Global Technology, Media and Telecoms che si è tenuto nei giorni scorsi ha detto:

I social media stanno diventando la corrente principale (del Web), stanno diventando onnipresenti

È la principale ragione per cui le società del Web 2.0 vengono valutate così tanto.

Il gigante del software Microsoft ha investito, nel 2007, 240 milioni di dollari in Facebook, valutando la società, che esiste da quattro anni, 15 miliardi di dollari.

È un po’ di più del valore di mercato di HJ Heinz (14,7 miliardi), secondo i dati Reuters, ma meno della metà di Yahoo, che vale 37,6 miliardi di dollari.

La popolarità di Facebook è così vasta che nonostante il noioso mercato IPO, se decidessero di quotarsi in Borsa domani potrebbero farlo senza grossi patemi d’animo.

Ma quest’anno il mercato complessivo delle offerte pubbliche iniziali intimidisce la maggior parte delle società. Solo cinque società USA sostenute dal capitale di ventura hanno lanciato l’IPO nel primo trimestre del 2008, rispetto alle 18 dello stesso periodo del 2007.

Ma Facebook è in una posizione invidiabile può permettersi di resistere e aspettare che le condizioni siano migliori.

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