Facebook e fake news: rimosse 2632 pagine e gruppi

Nuova ondata di cancellazioni di pagine, gruppi e account da parte di Facebook per combattere la disinformazione proveniente soprattutto da Russia e Iran.
Nuova ondata di cancellazioni di pagine, gruppi e account da parte di Facebook per combattere la disinformazione proveniente soprattutto da Russia e Iran.

Continua l’eterna lotta da parte di Facebook alle fake news e disinformazione. Il social network ha annunciato di aver rimosso l’ammontare di 2632 pagine, account e gruppi a causa di “comportamenti coordinati non autentici”, sia su Facebook che su Instagram. L’azienda ha identificato tre operazioni separate provenienti da Iran, Russia, Kosovo e Macedonia.

L’operazione russa è sicuramente la più grande, con un totale di 1907 pagine, gruppi e account rimossi. Il network russo produceva principalmente spam, anche se una piccola parte produceva notizie riguardo l’Ucraina. Secondo Facebook uno o più gruppi manovrati dai russi avevano una grande estensione e potevano arrivare anche a 1,7 milioni di membri.

Il secondo network più grande era quello iraniano, che comprendeva 513 pagine, gruppi e account estremamente politicizzati. Questi diffondevano notizie false, mescolate però con alcune provenienti da giornali autorevoli, proprio per confondere le idee. Come tutte le campagne passate di disinformazione, gli iraniani hanno speso circa 15000 dollari in pubblicità sin dal 2013, fino a febbraio 2019.

Non si tratta chiaramente della prima volta che Facebook cancella network di fake news, è accaduto già nell’agosto del 2018. In questa ondata il gruppo più piccolo era formato da 212 pagine, account e gruppi che operavano dal Kosovo e Macedonia. Lo aveva fatto anche Twitter, ma a quanto pare i network tendono a riorganizzarsi.

Continua quindi l’eterna lotta alla disinformazione e diffusione di notizie false per orientare l’opinione pubblica. Già recentemente l’Unione Europea è tornata a bacchettare i colossi del web, che non fanno abbastanza per combattere il problema. Giusto cancellare migliaia di pagine per contrastare questo subdolo fenomeno, ma è anche chiaro che è fin troppo facile per organizzazioni malintenzionate creare un network sui social con scopi malevoli. La situazione andrebbe affrontata appunto alla radice.

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