Facebook nega di manipolare i Trend Topic

Facebook nega di aver manipolato i Trend Topic a fini politici ma conferma che comunque migliorerà il meccanismo di scelta delle notizie in rilievo.
Facebook nega di aver manipolato i Trend Topic a fini politici ma conferma che comunque migliorerà il meccanismo di scelta delle notizie in rilievo.

Facebook ha negato le accuse che il team che gestisce i Trend Topic stia deliberatamente manipolando le opinioni dei conservatori, ma evidenzia che comunque migliorerà la funzione. Le accuse era state portate in forma anonima ed affermavano che il team responsabile della scelta degli argomenti di tendenza aveva deliberatamente censurato le opinioni dei conservatori.

Lunedì Facebook ha negato ogni pregiudizio in un comunicato stampa e in una lettera inviata direttamente a John Thune, il presidente del comitato del commercio del Senato americano. Colin Stretch di Facebook ha affermato che l’azienda ha incontrato Thune il 18 maggio per discutere di un’indagine di due settimane che aveva evidenziato tassi “virtualmente identici” di approvazione di argomenti espressi dai conservatori e dai liberali. Inoltre, Facebook ha evidenziato come la censura è in diretto contrasto con la missione principale del social network che vede la società voler offrire ai suoi utenti tutto quanto conta più per loro.

Tuttavia, Colin Stretch ha anche evidenziato come l’indagine non poteva escludere casi isolati e non intenzionali di modifiche e proprio per questo Facebook si impegna ad apportare modifiche ai Trend Topic per prevenire gli abusi e ridurre al minimo i rischi in cui è coinvolto il giudizio umano. In altri termini, gli algoritmi di gestione dei Trend Topic aumenteranno il loro peso mettendo maggiormente in secondo piano l’intervento umano.

La modifica alla gestione dei Trend Topic arriva, dunque, come riposta alle accuse mosse al social network di manipolare gli argomenti dei Trend Topic che secondo le accuse andavano a penalizzare le opinioni dei conservatori durante l’attuale competizione politica.

Con questa mossa, Facebook ha voluto anche dimostrare la sua serietà nell’affrontare le accuse per ribadire di essere una piattaforma aperta a tutti i punti di vista.

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