Facebook, ogni utente vale 16 dollari

Grazie anche alla pubblicità mirata tramite tracciamento dei dati degli utenti, Facebook ha registrato 26 mld di dollari di entrate in un solo trimestre.
Grazie anche alla pubblicità mirata tramite tracciamento dei dati degli utenti, Facebook ha registrato 26 mld di dollari di entrate in un solo trimestre.

Secondo uno studio realizzato dal sito chartr.co, che si occupa di statistiche, in base agli ultimi dati della trimestrale del colosso dei social network diffusi pochi giorni fa, per Facebook il valore medio di ogni suo utente è di circa 16 dollari al mese, con riferimento a Stati Uniti e Canada. Come riportato anche dall’ANSA, l’azienda americana ha registrato 26 miliardi di dollari di entrate in un solo trimestre, e grazie alla pubblicità mirata nei primi tre mesi del 2021 ha incassato più di 48 dollari per iscritto al social cioè, appunto, circa 16 dollari al mese.

Facebook e il tracciamento dei dati

Secondo gli analisti del sito chartr.co, in base a queste informazioni appare più evidente il perché Facebook sia fortemente contraria alla nuova funzione privacy messa in campo da pochi giorni da Apple, che concede l’opportunità agli utenti che utilizzano dispositivi iOS di limitare il tracciamento dei loro dati personali che le app possono condividere proprio ai fini di quella pubblicità mirata evidentemente importantissima nel business del gruppo di Mark Zuckerberg.

Sull’argomento il Consiglio di Stato italiano recentemente si è espresso respingendo il ricorso di Facebook su una sanzione Antitrust comminata nel 2018 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in seguito all’accusa secondo la quale l’azienda americana aveva ingannato i propri utenti, spacciando come servizio gratuito ciò che invece era (ed è) basato su uno scambio basato sul commercio dei dati personali degli iscritti al social, a scopo pubblicitario.

L’Autorità aveva in tal senso accertato che Facebook, in violazione degli artt. 21 e 22 del Codice del Consumo, induceva ingannevolmente gli utenti consumatori a registrarsi nella piattaforma, “non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti, e, più in generale, delle finalità remunerative che sottendono la fornitura del servizio di social network, enfatizzandone la sola gratuità”.Facebook, lo ricordiamo, è la piattaforma più utilizzata in Italia, usata da oltre 36,7 milioni di italiani.

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