Facebook, riconoscimento facciale poco efficace

La tecnologia di riconoscimento facciale usata per individuare gli account fasulli verificherebbe solo un numero limitato di utenti.
La tecnologia di riconoscimento facciale usata per individuare gli account fasulli verificherebbe solo un numero limitato di utenti.

Il sistema di riconoscimento facciale di Facebook non sarebbe così efficace nel riconoscere eventuali abusi del proprio profilo. Provando ad accedere alle informazioni su questa funzione, il social network spiega che questo sistema aiuta la piattaforma ad individuare eventuali utenti che “rubano” ed utilizzano l’immagine del profilo dell’iscritto. Secondo un nuovo rapporto del Washington Post, tuttavia, la tecnologia non risolverà del tutto il problema di Facebook con gli account falsi.

Il social network ha ammesso, infatti che questa verifica avviene solamente all’interno delle cerchie degli amici e degli amici degli amici. Facebook ha detto che confronta le foto del profilo con milioni di altri utenti, ma non ha rivelato un numero specifico. Inoltre non ha rivelato come sceglie quali account confrontare. In aggiunta, sempre secondo questo report, nel caso siano rilevate irregolarità, il sistema non sempre va a penalizzare la persona giusta. Il Post ha detto, infatti, che in alcuni casi sono stati disabilitati gli account reali delle persone. Oltre a confrontare le foto del profilo con un numero limitato di utenti, Facebook ha affermato che rivede solo i nuovi account creati da quando la funzione è stata lanciata, perché richiederebbe troppo lavoro confrontare miliardi di foto del profilo l’una contro l’altra.

Considerando il problema dei social network con gli account fasulli, sembra che questa tecnologia possa dare solo un piccolo aiuto nella lotta del social network contro questo problema. L’azienda avrebbe identificato nell’ultimo trimestre ben 87 milioni di account fasulli, circa cinque volte di più dei 18 milioni di falsi account nel 2016. La maggior parte di essi, però, erano collegati agli sforzi di propaganda russa all’interno della piattaforma.

Che comunque ci sia ancora molto da lavorare lo ha ammesso anche lo stesso Mark Zuckerberg durante la sua recente udienza al Senato in cui ha affermato che in quest’area si dovrà fare ancora molto meglio e che proprio per questo stanno lavorando su di un sistema di identificazione automatica più efficiente basato sull’intelligenza artificiale.

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