Facebook, sicurezza a rischio con i bot

Con i bot sociali è davvero facile sabotare la sicurezza di Facebook. Ecco l'esperimento condotto dai ricercatori del Vancouver.
Con i bot sociali è davvero facile sabotare la sicurezza di Facebook. Ecco l'esperimento condotto dai ricercatori del Vancouver.

Nei sistemi di sicurezza di Facebook vi sono importanti falle contro i bot sociali, è infatti davvero semplice, utilizzando questi, riuscire a prelevare le informazioni private di una consistente percentuale di utenti. È quanto emerge da un esperimento condotto presso la University of British Columbia di Vancouver, attraverso il quale i ricercatori hanno voluto dimostrare i pericoli che corrono gli iscritti al social network di Mark Zuckerberg.

Violare la sicurezza di Facebook è davvero semplice se si utilizzano i bot sociali, software disponibili ormai a cifre irrisorie e utilizzati dagli hacker e dai cracker. Gli informatici americani che hanno condotto l’esperimento di cui si parla, hanno potuto raccogliere illecitamente una grande quantità di dati usando semplici programmi per PC, adattati sul modello delle tradizionali botnet. Il socialbot prende il controllo dei profili di Facebook o ne attiva di fasulli e apre non solo l’accesso ai dati personali di un utente ma anche consente di eseguire una serie di attività sul social network stesso, come ad esempio mandare richieste, messaggi, commentare e via dicendo.

I ricercatori di Vancouver hanno contattato nel giro di due mesi 8.570 utenti e hanno ottenuto 3.055 risposte positive. Dai profili rubati hanno ottenuto dati per 250 GB, come ad esempio indirizzi email, indirizzi delle abitazioni personali e via dicendo. È possibile comprendere facilmente che se un attacco del genere venisse eseguito davvero da dei malintenzionati, le conseguenze potrebbero essere disastrose.

Il problema maggiore risiede nel fatto che nella maggior parte dei casi, Facebook ignora determinati tipi di attacco. In pochissimi casi, infatti, i profili compromessi sono stati segnalati dai sistemi di difesa della piattaforma sociale. La speranza è che la ricerca svolta stimoli gli ingegneri di Facebook a migliorare ulteriormente la sicurezza del social network.

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