GNAB: finto Napster, vero music store

Si chiama GNAB l'erede Bertelsmann di Napster: il nuovo software nasce dal codice del vecchio client P2P ma si configura come un music store in cui la musica condivisa viene pagata, tutelata e controllata.
GNAB: finto Napster, vero music store
Si chiama GNAB l'erede Bertelsmann di Napster: il nuovo software nasce dal codice del vecchio client P2P ma si configura come un music store in cui la musica condivisa viene pagata, tutelata e controllata.

Bertelsmann prova a rilanciare Napster da dove era rimasto. Ai tempi della prima sfuriata della RIAA il caso legale si chiuse con la vendita del brand a Roxio (che oggi ne ha fatto un music store che gravita in area Microsoft), ma il vero e proprio Napster scritto da Shawn Fanning rimase in mano al gruppo che oggi intende rilanciarne la struttura.

Il prodotto dovrebbe chiamarsi GNAB (“BANG” al contrario), potrebbe vedere presto la luce in Germania e già entro il 2006 dovrebbe estendersi anche ad altre nazioni. La promessa è quella di un milione di file musicali pronti alla distribuzione. GNAB è dunque in tutto e per tutto un applicativo per il peer-to-peer, ma rispetto al vecchio Napster ora i file sono assolutamente legali, si paga per l’acquisizione dei brani e pur se con struttura di distribuzione diversa trattasi né più né meno di un normale music store.

Una piccola grande differenza rispetto ai music store potrebbe essere nelle parole di presentazione con cui la Arvato (partner Bertelsmann) presenta il servizio: «Il sistema innovativo combina una piattaforma centrale con una rete peer-to-peer decentralizzata, in modo da garantire il download di contenuti digitali di ogni genere (ad es. film, musica, giochi, ecc.), in modo rapido, efficiente e qualitativamente valido. Tramite l’integrazione della rete P2P, inoltre, si favorisce il concetto di “community”. GNAB propone pertanto ai suoi clienti, di offrire una piccola ricompensa come premio agli utenti che mettono a disposizione di altri i loro download».

In pratica, da quanto emerge dall’annuncio, il sistema inserisce una distribuzione peer-to-peer nella normale distribuzione centralizzata dei music store. In cambio della disponibilità all’upload, dunque, gli utenti che apriranno il proprio computer al network potrebbero avere in cambio un qualche vantaggio (crediti? file?). Una apposita gestione DRM renderà sicuro il sistema.

Come prevedeva Vintoc Cerf, dunque, presto o tardi Hollywood sposerà il P2P come proprio canale privilegiato di distribuzione. Di GNAB se ne parla sommessamente ormai da tempo, ma secondo fonti Arvato l’annuncio ufficiale dovrebbe ormai essere vicino.

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