Google nello spazio con Planetary Resources

Eric Schmidt e Larry Page di Google si uniscono a James Cameron e altri per Planetary Resources, società per l'esplorazione spaziale.
Eric Schmidt e Larry Page di Google si uniscono a James Cameron e altri per Planetary Resources, società per l'esplorazione spaziale.

Eric Schmidt e Larry Page di Google si sono uniti a James Cameron e ad altri importanti investitori per l’avvio di Planetary Resources, una società neonata legata all’esplorazione spaziale, il cui obiettivo verrà svelato ufficialmente la prossima settimana, con una conferenza stampa che si terrà al Museo del Volo di Seattle. Verrà trasmessa in diretta streaming e sarà presieduta dai fondatori della società.

Tanti i nomi famosi che stanno sostenendo il progetto Planetary Resources, ovvero il presidente esecutivo di Google Eric Schmidt, il fondatore Larry Page, il regista di “Avatar” James Cameron, il presidente della Intentional Software Corporation Charles Simonyi, Ross Perot Jr e l’ex astronauta della NASA Tom Jones. I fondatori sono invece Eric Anderson, presidente di Space Adventures, e Peter Diamandis, che ha contribuito alla creazione di X Prize Foundation, l’organizzazione nata per incentivare l’innovazione tecnologica.

E così, anche i due dirigenti di Google entrano tra le fila della nuova società, il cui obiettivo sarebbe, secondo le indiscrezioni, quello di estrarre minerari dagli asteroidi. Nel consiglio direttivo della nuova società siederà, inoltre, K. Ram Shrira, membro anche del board di Google e tra i suoi primi investitori. Il comunicato stampa diramato per l’occasione parla di una società che promette di “creare una nuova industria e una nuova definizione di risorse naturali” grazie all’esplorazione fuori dall’atmosfera terrestre, così da aggiungere “trilioni di dollari al PIL mondiale”.

Varie testate, come The Verge e Technology Review, affermano che le risorse naturali di cui Planetary Resources parla si troverebbero appunto negli asteroidi, ma la fattibilità è ancora da valutare. Infatti, se nel 2005 Diamandis parlò dello spazio come fonte di risorse e affermò di aver individuato un asteroide potenzialmente adatto allo sfruttamento di minerali come ferro e nichel, la NASA ribadì che sarebbe molto dispendioso avviarsi in un progetto di questo tipo, sia in termini puramente economici che di tempo: sarebbero necessari dai sei ai dieci anni per un solo asteroide di 500 tonnellate, con un esborso economico pari a 2,6 miliardi di dollari.

Le personalità coinvolte nel progetto fanno pensare comunque a un’iniziativa costruita su fondamenta solide, ma bisognerà attendere la prossima settimana per sapere con certezza se le indiscrezioni trapelate oggi si riveleranno fondate. Curioso, comunque, il coinvolgimento del board di Google in un simile progetto.

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