Google, la rivoluzione si chiama Project Fi

Google annuncia Project Fi, la rivoluzione della mobilità: l'utente può telefonare da qualsiasi device e sotto una qualsiasi delle reti compatibili.
Google annuncia Project Fi, la rivoluzione della mobilità: l'utente può telefonare da qualsiasi device e sotto una qualsiasi delle reti compatibili.

Project Fi è una rivoluzione e su questo non ci piove: lo è per vocazione e per ambizione, poiché rappresenta un tentativo di svecchiare completamente il mondo della connettività ripensandolo alla radice. Diventando operatore virtuale, Google si pone al di sopra di ogni rete e ogni contratto esistente e punta a costruire un nuovo modo di intendere le connessioni mobile.

Project Fi: always on

Quel che Google propone agli utenti statunitensi, ai quali sarà inizialmente rivolta la proposta in esclusiva internazionale, è un sistema in grado di mantenere l’utente sempre connesso. Ogni attrito o ostacolo viene abbattuto sulla base di una nuova priorità: l’utente deve avere la possibilità di essere sempre online. Non conta quale sia la connessione disponibile, il dispositivo in mano o il contratto in essere: Project Fi è pensato per creare un nuovo piano di astrazione che consenta all’utente di ignorare tutto ciò nella sola e piena convinzione di essere sempre online e sempre alle migliori condizioni possibili. Nessuna ansia da disconnessione, insomma: il Web sarà sempre disponibile, così come le app, il motore di ricerca, i social network ed i messenger.

Hardware, software e rete: Google spiega di aver messo assieme questi piani differenti per costruire un ecosistema in grado di essere sostenibile anche dal punto di vista del business. Se in quanto a software e hardware gli strumenti erano già disponibili (in parte su Android e in parte in area Motorola), la grande novità sta in uno storico accordo con due tra i principali carrier statunitensi: Sprint e T-Mobile. L’appoggio dei carrier è la chiave di volta del progetto poiché consente a Google di mantenere la propria promessa di “always-on” e tutto ciò traendo vantaggio da un concept vissuto per la prima volta come un’opportunità e non come un rischio.

Project Fi: come funziona

Il Nexus 6 è il primo terminale sviluppato con tutti i requisiti necessari per poter funzionare nel contesto del Project Fi. Quel che il terminale deve essere in grado di fare grazie all’assistenza del software è lo switch continuo ed efficiente tra una rete e l’altra, garantendo all’utente di avere a disposizione sempre e comunque la miglior connessione disponibile. Ma in ballo non vi sono soltanto le reti dei carrier: Project Fi contempla anche qualsivoglia rete Wifi (sia a casa che in luoghi pubblici), sfruttando così ogni singola risorsa disponibile per ottimizzare la gestione del traffico sul terminale.

L’efficienza del sistema è garantita dalla capacità del terminale di individuare la rete con le migliori performance e veicolarne le comunicazioni: in qualsiasi momento si cerca la rete migliore e vi si sposta la connessione, il tutto alla completa insaputa dell’utente il quale può ignorare roaming e limiti di varia natura: la garanzia della connessione è il punto fermo attorno al quale tutta l’offerta è stata costruita.

Project Fi: un solo numero

Se ad essere al centro di tutto v’è l’utente, il terminale non può essere il custode ultimo e unico del numero identificativo dell’utente stesso. Project Fi costruisce pertanto la propria rivoluzione decostruendo l’intero sistema tradizionale, fino a spostare il numero sul cloud per liberarlo dai suoi attuali limiti fisici. Il numero viene pertanto liberato dalla sua SIM e l’utente può liberamente accedervi tramite qualsiasi terminale. Nell’ipotesi estrema per cui l’utente dimenticasse lo smartphone sul taxi, insomma, potrebbe comunque continuare a sfruttare il proprio numero per chiamare e mandare SMS, sfruttando però un altro terminale quale ad esempio un tablet.

Il numero segue l’utente e non viceversa: qualsiasi device in grado di eseguire Google Hangout è un veicolo valido per accedere al proprio account per sfruttarne ogni risorsa. Il cambiamento è evidente, quindi: Project Fi astrae l’utente dalla rete, lo libera completamente ed il valore aggiunto dell’offerta è nel modo in cui tutto ciò diventa un nuovo modo di vivere la rete ed il rapporto con le comunicazioni personali.

Quanto costa?

Per poter accedere alle virtù promesse da Project Fi, l’utente deve sostenere un costo determinato da due componenti: una quota fissa, pari a 20 dollari, e una quota variabile, pari a 10 dollari per ogni GB di traffico utilizzato. Se si prevede di utilizzare 3GB di traffico in un mese, quindi, il prezzo sarà pari a 20+(10×3)=50 dollari. Non solo: in virtù del fatto che l’offerta vuole andare completamente incontro alle esigenze dell’utenza, la proposta è quella di pagare solo quanto si consuma realmente: se a fine mese non si è consumato tutto il traffico precedentemente pagato, si ottiene un riaccredito che consente di vivere con minor ansia anche il computo complessivo del traffico consumato.

Il tariffario indica inoltre la possibilità di effettuare anche chiamate internazionali, con costi variabili in base al paese di destinazione. Al momento Project Fi contempla circa 120 paesi in tutto il mondo, Italia compresa (ove le chiamate hanno un prezzo pari a 20 centesimi al minuto).

Project Fi è stato annunciato come esperimento destinato ad estendersi: Google spera di poter attrarre a sé nuovi produttori hardware e nuovi carrier, facendo così crescere performance e redditività dell’intero progetto. I primi passi saranno effettuati tra gli utenti interessati sulla logica dell’invito: un apposito sito Web è stato creato per informare ed attrarre gli utenti USA pronti al grande salto verso la nuova dimensione della mobilità.

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