Il mondo delle connessioni multimediali è pronto per una rivoluzione con l’introduzione del General Purpose Media Interface (GPMI), una tecnologia che promette di superare gli standard attuali come HDMI, DisplayPort e Thunderbolt. Con una larghezza di banda di 192 Gbps e una capacità di alimentazione fino a 480 watt, il GPMI si distingue come una soluzione integrata e potente, sostenuta da una coalizione di oltre 50 aziende cinesi.
Sviluppato da colossi tecnologici come Huawei, TCL e Hisense, il GPMI rappresenta un passo avanti significativo rispetto agli standard esistenti. Ad esempio, mentre l’HDMI 2.1 raggiunge 48 Gbps senza alimentazione e la versione 2.2 arriva a 96 Gbps, il GPMI di tipo C offre già 96 Gbps con 240W di alimentazione, e la versione professionale di tipo B raddoppia queste specifiche. Questo nuovo standard, nato nel 2019 sotto l’Alleanza per l’8K di Shenzhen, ha ottenuto la certificazione SVID dal consorzio USB nel 2024, facilitando l’integrazione con dispositivi compatibili con USB Type-C.
La vera innovazione del GPMI risiede nella sua capacità di unificare video, audio, rete e alimentazione in un unico connettore. Questa semplificazione non solo riduce il numero di cavi necessari per dispositivi come televisori e monitor, ma rende anche le configurazioni più intuitive per gli utenti meno esperti. Inoltre, il GPMI supporta un sistema di controllo bidirezionale avanzato, permettendo di gestire diversi dispositivi con un unico telecomando, e la connessione in serie tramite configurazione “daisy chain”.
Nonostante le sue impressionanti caratteristiche tecniche, il futuro del GPMI rimane incerto. La sua origine come standard cinese potrebbe rappresentare un ostacolo alla diffusione globale, specialmente in un contesto di tensioni commerciali internazionali. Il successo di questa tecnologia dipenderà dalla sua capacità di conquistare produttori al di fuori della Cina e di dimostrare vantaggi concreti rispetto agli standard già affermati.
Se il GPMI riuscirà a superare queste sfide, potrebbe ridefinire il modo in cui colleghiamo i nostri dispositivi, segnando una svolta epocale nel settore delle connessioni multimediali. Per ora, resta da vedere se questa tecnologia innovativa sarà in grado di ottenere il riconoscimento e l’adozione su scala globale, ma le sue specifiche tecniche promettono un futuro interessante per l’intero ecosistema tecnologico.