HP-Compaq: dall'UE via libera alla fusione che non c'è

La Commissione Europea annuncia che la fusione tra Hewlett-Packard e Compaq non svantaggerà i consumatori. Ma a mettere a rischio la nascita del colosso dell'IT sono le riserve interne alla stessa HP.
La Commissione Europea annuncia che la fusione tra Hewlett-Packard e Compaq non svantaggerà i consumatori. Ma a mettere a rischio la nascita del colosso dell'IT sono le riserve interne alla stessa HP.

«La CommissioneEuropea ha approvato l’acquisizione di CompaqComputer Corp. da parte di Hewlett-Packard(HP)». Con queste parole, l’UnioneEuropea ha dato il via libera alla più grande fusione di tutti itempi nel campo dell’Information Technology, che porterebbe alla creazione diun colosso del valore di 25 miliardi di dollari in azioni. Un colosso lacui nascita è messa però a rischio da ampi ed influenti settori di HP, chevedono di cattivo occhio la fusione con Compaq.

Acquistando Compaq, HP «non sarà in grado di aumentare iprezzi ed i consumatori continueranno a beneficiare di una sufficiente sceltaed innovazione,» ha dichiarato il commissario europeo per la concorrenza,l’italiano Mario Monti. HP-Compaq «continuerà a far fronte in Europa alla forteconcorrenza di diversi e credibili rivali, tra cui Ibm, Dell e Fujitsu-Siemens,» ha aggiunto Monti,superando le riserve di chi (il Financial Times,ad esempio) faceva notare che nel mercato dei server la quota diHP-Compaq supererà il 40 percento.

Ma se dall’Unione Europea viene un via libera incondizionatoall’accordo, l’effettiva fusione tra HP e Compaq è tutta di là da venire: nelnovembre scorso, la famiglia di uno dei defunti fondatori di HP, WilliamHewlett, ha annunciato che avrebbe utilizzato il proprio 5% di azioni per votarecontro. Un mese dopo, la sua posizione è stata appoggiata dalla fondazionePackard, maggiore azionista di HP, portando il fronte dei contrari al 18% delconsiglio di amministrazione. Una situazione che aveva fatto dichiarare a RobEnderle, analista di Giga Information GroupLa fusione è di fatto morta».

I dirigenti di HP e Compaq, però, non hanno intenzione dimollare e per difendere l’accordo utilizzano le parole di Dave Packard: «Rimanerefermi significa perdere terreno,» scrivono in un memoriale di 50 pagine. «Mamio padre diceva anche che muoiono più aziende per indigestione che per fame,»ha replicato a stretto giro di posta David Packard junior, che il 23 gennaio haacquistato una pagina pubblicitaria sul WallStreet Journal per attaccare l’amministratrice delegata di HP CarlyFiorina.

Lo stesso giorno, Walter Hewlett ha presentato alla Securities and Exchange Commission (SEC) unrapporto secondo il quale, in seguito alla fusione, ogni azione potrebbe perderevalore per 4 dollari e 50. Al contrario, i vertici di HP calcolano un risparmiodi 2 milioni e 500 mila dollari nella sola divisione personal computer inseguito all’accordo con Compaq. In questa guerra di cifre, finora soltanto unodei maggiori azionisti, che detiene l’1% di HP, si è dichiarato apertamentefavorevole alla fusione.

L’acquisizione di Compaq da parte di HP era stata annunciatain pompa magna a settembre del 2001. Le previsioni circa la nuova compagniaparlavano di un giro di affari da capogiro: 87,4 miliardi di dollari. Ilcolosso sarebbe presente in 160 paesi ed occuperebbe 145 mila dipendenti.Secondo gli accordi, HP avrebbe detenuto il 64% della nuova società. Ma, vistala situazione, a questo punto è d’obbligo il condizionale.

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