Huawei, accusa di cospirazione dagli Stati Uniti

FBI e Dipartimento di Giustizia hanno accusato Huawei di aver ottenuto informazioni su tecnologie statunitensi mediante pratiche illegali.
FBI e Dipartimento di Giustizia hanno accusato Huawei di aver ottenuto informazioni su tecnologie statunitensi mediante pratiche illegali.

Nuova puntata dello scontro politico-commerciale tra Stati Uniti e Huawei. FBI e Dipartimento di Giustizia hanno accusato il produttore cinese di cospirazione per rubare segreti commerciali e tecnologie dalle aziende statunitensi. Tra gli incriminati ci sono anche le sussidiarie Huawei Device, Huawei USA, Futurewei, Skycom e il CFO (Chief Financial Officer) Wanzhou Meng, arrestata in Canada a fine 2018 e attualmente in attesa di estradizione.

Come rivelato dall’indagine indipendente del governo e dalla carte processuali, le nuove accuse fanno riferimento alle pratiche attuate da Huawei per appropriarsi di proprietà intellettuali di sei aziende statunitensi, tra cui il codice sorgente e i manuali di router, tecnologie di antenne e tecnologie di robot. I proventi di queste attività sarebbero stati reinvestiti nel business mondiale di Huawei che quindi avrebbe ottenuto un significativo e ingiusto vantaggio sulla concorrenza, riducendo i costi di ricerca e sviluppo.

La presunta appropriazione indebita prevedeva la stipula di accordi di riservatezza, reclutamento di dipendenti di altre società e utilizzo di professori che lavorano presso istituti di ricerca per ottenere le tecnologie. Huawei avrebbe inoltre avviato un programma di bonus per premiare i dipendenti che hanno ottenuto informazioni riservate dai concorrenti.

Il produttore cinese è stato inoltre accusato di aver spedito beni e servizi in alcuni paesi soggetti alle sanzioni dell’ONU, dell’Europa e degli Stati Uniti, tra cui Iran e Corea del Nord. Skycom, consociata non ufficiale di Huawei, avrebbe assistito il governo iraniano nella realizzazione di un sistema di sorveglianza domestica. Ora Huawei dovrà dimostrare la sua innocenza in tribunale.

Un portavoce di Huawei ha dichiarato che le accuse sono prive di fondamento. Secondo il produttore si tratta di un riconfezionamento forzato di accuse risalenti a quasi 20 anni fa. Solo pochi giorni fa, il governo statunitense aveva affermato di avere le prove della presenza di backdoor nelle apparecchiature di rete fornite da Huawei.

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