I domini .xxx tornano in discussione

Il meeting ICANN di Lisbona in corso in queste ore vede il tld .XXX nuovamente all'ordine del giorno. La ICM Registry ha infatti apportato alcune migliorìe alla propria proposta e tenta così di saltare l'ostacolo delle contestazioni etiche al progetto
I domini .xxx tornano in discussione
Il meeting ICANN di Lisbona in corso in queste ore vede il tld .XXX nuovamente all'ordine del giorno. La ICM Registry ha infatti apportato alcune migliorìe alla propria proposta e tenta così di saltare l'ostacolo delle contestazioni etiche al progetto

Il top level domain .xxx è destinato a tornare tra i punti all’ordine del giorno dell’ICANN. La proposta dell’ICM Registry, più volte respinta al mittente per il proprio disegno di un angolo protetto della rete da dedicare ai contenuti pornografici, non molla il tiro e si ripropone con tanto di progetto ridisegnato sulla base di osservazioni derivate dalle contestazioni precedentemente raccolte.

Il problema, però, pare essere più politico che non regolamentare: l’ICANN si trova nell’imbarazzante posizione di dover derimere una disputa più etica che non tecnica, con sui versanti opposti due schieramenti pronti a dare battaglia. La proposta della ICM Registry la spunterà nella misura in cui saprà accontentare entrambe le parti.

Un singolo dominio .xxx dovrebbe venire a costare oltre 60 dollari. Il costo sarebbe motivato dalla necessità di controllare rigorosamente i contenuti facendo in modo che il dominio sia garante del rispetto delle persone e dei bambini, ponendosi come filtro per la salvaguardia di diritti basilari al di là del giudizio etico sui contenuti presenti. Gli stessi schieramenti religiosi non sembrano essere compatti, dividendosi tra chi boccia integralmente la proposta e chi ne vede invece un approccio logico positivo in grado di “isolare” i contenuti XXX offrendo maggiori possibilità di controllo alle istituzioni preposte.

Secondo quanto riportato da Frederick Lane, il teatro delle discussioni sarà il meeting di Lisbona, già in corso da alcune ore e destinato a protrarsi fino al prossimo weekend. Nel caso in cui la proposta dovesse ricevere il consenso dell’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, per la rete si tratterebbe di una rivoluzione che con tutta evidenza andrebbe ben al di là della semplice nascita di un nuovo tld.

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