IBM simulerà il funzionamento del cervello

IBM ha ottenuto circa 5 milioni di dollari di finanziamento dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) per sviluppare la prima fase del programma SyNAPSE (Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics).

Lo scopo del progetto, da raggiungere nei prossimi nove mesi, è simulare le capacità, l’efficienza e la potenza di un cervello.

La quantità di informazioni digitali da gestire cresce ogni anno di circa il 60% e, senza la capacità di monitorare e analizzare questi dati in tempo reale, la maggior parte del loro valore può essere perso, mentre le decisioni o le azioni conseguenti potrebbero essere ritardate.

Il calcolo cognitivo promette di realizzare sistemi in grado di elaborare grandi quantità di dati provenienti da molte fonti in un batter d’occhio, consentendo di compiere rapidi decisioni in tempo utile per avere un impatto significativo. Un computer cognitivo, emulando le capacità di un vero cervello (sensazione, percezione, azione, interazione e cognizione), potrebbe in modo rapido e preciso raggruppare le diversi sorgenti di dati e aiutare le persone a prendere le corrette decisioni in tempi rapidi.

Ispirandosi alla struttura, alle funzioni e al comportamento del cervello, il gruppo di ricerca IBM, in collaborazione con 5 università americane, ha l’obiettivo di rompere il tradizionale paradigma di macchine programmabili, creando nuove architetture di elaborazione; inoltre, proverà a rivaleggiare con il basso consumo energetico e le piccole dimensioni di un cervello, utilizzando dispositivi su nanoscala per sinapsi e neuroni.

L’obiettivo finale è creare computer intelligenti in grado di integrare informazioni provenienti da una varietà di sensori e fonti, di autoapprendere nel corso del tempo ed effettuare il riconoscimento del modello per risolvere difficili problemi sulla base della percezione, azione e cognizione del mondo reale.

Il primo passo sarà la simulazione del funzionamento del cervello di un piccolo mammifero, come un topo, per poi passare ad un cervello con più neuroni come quello di un gatto. Il cervello umano è troppo complesso per poter essere emulato nei prossimi anni, ma è solo una questione di tempo, prima che quanto visto in molti film di fantascienza diventi realtà.

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