IFA 2015: Harman, intervista a Kevin Hague

Kevin Hague, VP Developer Community and Programs di Harman, spiega quanto sia importante per l'azienda il contributo degli sviluppatori di terze parti.
Kevin Hague, VP Developer Community and Programs di Harman, spiega quanto sia importante per l'azienda il contributo degli sviluppatori di terze parti.

L’apporto degli sviluppatori di terze parti è importante anche per un gruppo come Harman, da sempre noto per la qualità delle proprie soluzioni dedicate all’audio. Ad esempio, un dispositivo può beneficiare dei miglioramenti apportati al software, ampliando le proprie funzionalità anche in seguito alla commercializzazione. Pura fantasia fino a qualche anno fa per speaker o sistemi di home entertainment, oggi diventata una prospettiva concreta.

A spiegarci come le idee provenienti dalla community di sviluppatori e il feedback ricevuto dagli utenti siano di fondamentale importanza per l’azienda è Kavin Hague, VP Developer Community and Programs, con questa intervista approfondita realizzata in occasione dell’IFA 2015, nello stand Harman all’ombra della Berliner Funkturm, la Torre della Radio di Berlino.

Kevin, so che sei molto vicino alla community di utenti e a quella degli sviluppatori. Quanto è importante il contributo degli sviluppatori di terze parti nell’esplorare il reale potenziale dei prodotti Harman?

È davvero critico. Anche ora che Harman è un gruppo molto grande, con molte risorse da investire nei prodotti, gli sviluppatori aggiungono un nuovo livello che un’azienda come la nostra può esplorare. Introducono nuove funzionalità e caratteristiche.

Ho rinchiuso il mio intero team in una stanza, per una settimana. Ne sono usciti con mille nuove idee che estenderemo a centinaia o migliaia di sviluppatori. Questi, a loro volta, torneranno con decine di migliaia di nuove idee, portandole sul mercato e facendole conoscere.

Dunque, gli sviluppatori sono molto importanti per rendere i prodotti migliori, evolvere l’esperienza di utilizzo e offrire agli utenti più opzioni in seguito all’acquisto.

A proposito dell’esperienza di utilizzo, qual è l’importanza del feedback che arriva dagli utenti?

È molto importante. Prendiamo come esempio gli speaker della serie Omni. Abbiamo ricevuto molti feedback: alcuni positivi, altri negativi. Ne abbiamo tenuto conto per migliorare i nostri prodotti. Così la nuova generazione migliora, il software migliora, la connessione verso i servizi di streaming compie passi in avanti e si espande.

In merito ai prodotti, qui all’IFA avete presentato il Pulse 2, che fonde intrattenimento audio, tecnologia di illuminazione e streaming wireless. Ce ne puoi parlare brevemente?

Certamente. Tra poco il nostro product manager te ne darà una dimostrazione. Il dispositivo esplora un territorio nuovo e molto interessante per noi. Il primo Pulse ha ottenuto un grande successo, che abbiamo venduto molto di più rispetto alle previsioni iniziali. Abbiamo sperimentato con una nuova idea, molto “cool”, che sincronizza luce e musica, aggiungendo una dimensione inedita all’esperienza dell’utente.

Ho partecipato a molti hackathon in giro per il mondo. Il sistema Omni ha un’API, ma ho sempre portato con me anche un Pulse, perché attira l’attenzione. Loro venivano da noi per parlare di Pulse e noi parlavamo loro di Omni. Sono nate molte idee per ottenere sempre di più da tutti i nostri prodotti.

Pulse è molto interessante perché aggiunge una nuova dimensione. Si può fare molto di più con Pulse rispetto a quanto possibile con un tradizionale speaker portatile. Anche questi sono fantastici, ma Pulse aggiunge una dimensione tutta nuova, è bello da vedere, gli utenti possono ad esempio realizzare un disegno sull’app e inviarlo al dispositivo. Noi la chiamiamo modalità Canvas. Inoltre, basta scuoterlo per sincronizzarlo automaticamente con gli altri Pulse nelle vicinanze. È molto interessante.

A proposito dei sistemi audio multi-room: pensi si tratti della vera evoluzione, o rivoluzione, dell’intrattenimento domestico?

Sì, lo credo fermamente. Harman ha investito molto in questo ambito, perché lo pensiamo. Se pensi ai sistemi wireless multi-room, ci sono speaker in tutta la casa. Innanzitutto è possibile ascoltare musica, è una funzionalità di base, tutti sanno come si fa.

Ora possiamo aggiungere nuove funzionalità come “Paging”: quando ci si trova in una qualsiasi stanza è possibile parlare nel telefono e comunicare con altre parti dell’abitazione. Questo non è possibile con un normale ricevitore audio-video. Bisognerebbe metterne uno in ogni stanza di ogni casa. Di certo è una cosa che ci piace, ma il futuro è rappresentato da come estendere le caratteristiche dello speaker.

Al momento l’evoluzione passa dal software impiegato per migliorare l’esperienza. In passato i dispositivi erano connessi via cavo e questo ne limitava le funzionalità a quelle disponibili al lancio. Oggi possiamo aggiungere software con update over-the-air e ci sono sviluppatori di terze parti che realizzano app. Tutti i mesi vengono introdotte nuove caratteristiche per lo speaker, tramite software. Pensiamo che il futuro punti in questa direzione.

È come se la casa stesse diventato un nuovo ecosistema audio.

Sì, stiamo dando voce alle vostre case. Stiamo fornendo alle case un modo per comunicare con voi. Con le innovazioni della Internet of Things, quando qualcuno apre la porta o dice qualcosa al citofono, se tu stai ascoltando della musica una notifica avvisa del suo arrivo.

In merito alla Internet of Things, parlaci del potenziale insito in questi prodotti e servizi. Harman è interessata allo sviluppo di soluzioni per questo nuovo mercato?

Assolutamente. Stai parlando con la persona giusta. Ho lavorato molto sui progetti IoT del gruppo. Una delle aree a cui puntiamo è ovviamente quella degli spazi domestici connessi, con la divisione “Audio Lifestyle”. Ci sono poi ovviamente le “Connected Cars”. Le notizie in merito all’evoluzione della nostra azienda riguardano tutte questa esperienza connessa.

Dunque, come è possibile offrire questa esperienza connessa? Attraverso i dispositivi IoT. Potrebbe essere una porta Ethernet, un sensore o altro ancora. Si può fare ancora di più con il software, per migliorare l’esperienza o per collegare tra loro un gran numero di device.

Questa è la ragione principale per cui abbiamo acquisito Symphony Teleca, fondando la divisione Services e accogliendo gli oltre 8.000 sviluppatori, con l’obiettivo di rafforzare la nostra presenza nell’ambito IoT.

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