Il futuro dei caricabatterie wireless è vicino

Secondo il principale produttore dei sistemi di ricarica a induzione, nel 2010 i caricabatterie senza fili potrebbero iniziare ad affermarsi sul mercato. Le soluzioni sono promettenti, ma al momento mancano ancora standard precisi per l'industria
Secondo il principale produttore dei sistemi di ricarica a induzione, nel 2010 i caricabatterie senza fili potrebbero iniziare ad affermarsi sul mercato. Le soluzioni sono promettenti, ma al momento mancano ancora standard precisi per l'industria

I sistemi per la ricarica senza fili dei dispositivi elettrici potrebbero iniziare ad affermarsi sul mercato a partire dal prossimo anno. A sostenerlo è Fulton Innovation, società specializzata nella produzione di soluzioni per la ricarica elettrica tramite induzione e determinata a diffondere al più presto la propria tecnologia nel comparto business e consumer. La recente introduzione del nuovo Latitude Z di Dell, che supporta un sistema di ricarica senza fili, potrebbe accelerare il processo stimolando l’adozione dell’innovativa soluzione.

I sistemi per la ricarica elettrica tramite induzione creano un campo elettromagnetico di ridotte dimensioni intorno ai dispositivi per ricaricare le loro batterie. Il sistema, sperimentato ormai da tempo, è sicuro e potrebbe consentire di ricaricare un’ampia gamma di prodotti a batteria attraverso un unico dispositivo a induzione. Terminata la fase di sviluppo, Fulton Innovation ha avviato una serie di contatti con i principali protagonisti dell’elettronica per indurli ad adottare le proprie soluzioni di ricarica dei terminali. In tal senso, il laptop high end Latitude Z di Dell potrebbe essere un valido banco di prova per dimostrare l’efficacia del nuovo sistema non solo ai consumatori, ma anche agli stessi produttori di computer e di altri dispositivi elettronici.

Bret Lewis, responsabile di Fulton Innovation, immagina un futuro nel quale i pannelli per la ricarica a induzione saranno comuni quanto le comuni prese per la corrente. Qualsiasi piano nel quale sarà integrato un pannello consentirà di ricaricare le batterie di un’ampia gamma di dispositivi senza particolari problemi di compatibilità poiché l’intero processo avviene senza l’utilizzo di connettori e cavi. «Potrete ricaricare il vostro terminale su un pannello collocato in una stanza per le conferenze, oppure su un pannello portatile da collegare alla corrente» ha dichiarato Lewis in una recente intervista.

Tra le società maggiormente interessate alla soluzione tecnologica offerta da Fulton Innovation spicca il colosso dell’elettronica Texas Instruments. Stando alle prime informazioni, la società sarebbe intenzionata ad avviare presto la produzione dei pannelli a induzione e delle spire ad induzione elettromagnetica da integrare nei dispositivi per consentire il processo di ricarica senza fili. Tra i partner delle soluzioni eCoupled proposte da Fulton Innovation si distinguono altri importanti protagonisti come Bosch, Motorola e il produttore di batterie Energizer.

I nuovi sistemi di ricarica a induzione si rivelano nella media più efficienti delle tradizionali soluzioni per ricaricare le batterie. Una minore quantità di energia viene dispersa sotto forma di calore come avviene con i comuni trasformatori per la corrente e i pannelli a induzione sono inoltre in grado di disattivarsi una volta ricaricati i dispositivi presenti nel loro raggio di azione. I valori di corrente sono molto bassi e limitati e non possono dunque danneggiare né gli utenti né i dispositivi in carica. Non dovendo toccare materialmente dei cavi o una spina elettrica, sottolinea Lewis, diminuiscono anche considerevolmente le possibilità di rimanere fulminati.

Nonostante l’ottimismo dimostrato dal responsabile di Fulton Innovation, i sistemi a induzione potrebbero inizialmente stentare non poco nell’affermarsi sul mercato. Al momento, infatti, non sono state ancora elaborate regole comuni per l’adozione del nuovo sistema e mancano gli standard necessari per evitare la creazione di soluzioni destinate a non essere compatibili tra loro. L’adesione di un maggior numero di partner, a iniziare dai produttori dell’elettronica di consumo, potrebbe comunque facilitare il processo di creazione degli standard indispensabili per garantire un futuro ai sistemi di ricarica a induzione.

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