iTunes si è imbattuto nel muro di gomma del protezionismo giapponese: per il Music Store Apple, infatti, si sono chiuse le porte dell’importante mercato orientale in quanto dalle major è arrivato un messaggio di non collaborazione legato all’eccessiva permessività del sistema FairPlay ed ai prezzi eccessivamente bassi dell’offerta.
Sono già attualmente esistenti in Giappone altri negozi virtuali di musica, ma il regime di vendita mantiene una certa rigidità: i prezzi dei singoli superano abbondantemente il prezzo di 1$ (circa 1.83 dollari, ovvero 200 Yen, contro i 99 centesimi di iTunes). L’industria discografica giapponese è ferma soprattutto sul vincolo dei prezzi: abbassare il costo della musica online a 108 Yen (circa 99 centesimi) significherebbe mettere in seria discussione un intero mercato fatto di affitto di CD singoli allo stesso prezzo, e le major non si sentono ancora pronte a questo salto.
Attualmente il maggior Music Store giapponese è “Label Gate”, ed il negozio serve 18 case discografiche tra le quali emerge la Sony. Il giro d’affari del servizio è però ancora decisamente limitato: 156.000 i brani venduti in Agosto, con la scelta estesa su 40.000 brani contenuti in un menu di 70.000 voci. Label Gate intende entro breve portare a 150.000 il paniere dell’offerta, ma ancora immensa è la distanza dai nuovi Music Store nati da iTunes ad oggi.