Il padre di Tesla Optimus: il robot umanoide non va bene per il lavoro industriale

Chris Walti critica il design umanoide del Tesla Optimus per il lavoro industriale. Musk prevede 10.000 unità entro l'anno nonostante i problemi.
Il padre di Tesla Optimus: il robot umanoide non va bene per il lavoro industriale
Chris Walti critica il design umanoide del Tesla Optimus per il lavoro industriale. Musk prevede 10.000 unità entro l'anno nonostante i problemi.

Il progetto Optimus, il controverso robot umanoide di Tesla, continua a suscitare accese discussioni sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Chris Walti, ex responsabile dello sviluppo del progetto, ha criticato apertamente la scelta di adottare un design antropomorfo, definendolo “iper-sottottimale” per l’ambito industriale.

Nonostante le critiche, il CEO Elon Musk resta fermo nella sua visione, descrivendo Optimus come una rivoluzione capace di incrementare di 43 volte il valore dell’azienda. Tuttavia, il progetto ha accumulato significativi ritardi, alimentando dubbi sulla sua effettiva applicabilità nel contesto dei robot industriali.

Le motivazioni dietro le critiche

Secondo Walti, gli esseri umani non sono biologicamente predisposti per compiti ripetitivi e ad alta velocità, come quelli tipici del lavoro in fabbrica. Replicare la forma umana in un robot per tali scopi risulta quindi una contraddizione funzionale. La visione di Musk, che immagina un futuro con migliaia di robot umanoidi operativi nelle fabbriche Tesla, appare ambiziosa ma tecnicamente complessa da realizzare.

Ashok Elluswamy, responsabile dell’intelligenza artificiale di Tesla, ha inoltre ammesso che l’azienda è in ritardo nello sviluppo della tecnologia di guida autonoma rispetto ai principali concorrenti. Questi ritardi si ripercuotono anche sullo sviluppo di Optimus, che usa gli stessi algoritmi per interpretare il mondo e muoversi.

Un mercato competitivo e complesso

Nel panorama della robotica, Tesla si trova a competere con giganti del settore come Boston Dynamics, che ha alle spalle decenni di ricerca e sviluppo sui robot bipedi. Inoltre, le recenti restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare rappresentano un ulteriore ostacolo per la produzione di Tesla, complicando la catena di approvvigionamento dei materiali essenziali per il progetto Optimus.

Nonostante ciò, Musk ha fissato un obiettivo ambizioso: produrre 10.000 unità di Optimus entro l’anno. La comunità scientifica, però, rimane divisa. Da un lato, molti esperti sostengono che i robot specializzati e non antropomorfi siano già più efficienti per i compiti industriali. Dall’altro, alcuni riconoscono il potenziale innovativo della visione di Musk, che potrebbe ridefinire gli standard del settore.

Un futuro incerto

La strada verso il successo del progetto Optimus appare irta di difficoltà. Tra critiche interne ed esterne, ritardi tecnologici e sfide logistiche, Tesla dovrà dimostrare che un robot umanoide può davvero competere in termini di efficienza e produttività con i robot industriali tradizionali. Per ora, il progetto resta un mix di visione futuristica e utopia, con un futuro ancora tutto da scrivere.

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