Il SEO è in estinzione?

Molti anni fa, nella preistoria di internet, il SEO era una figura ben definita, era colui che ottimizzava le pagine e i siti per ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca, erano gli anni in cui tutto era basato su fattori onpage, al massimo si controllava il nome a dominio.

Poi c’è stata una rapida evoluzione che ha portato alla preponderanza quasi assoluta dei fattori esterni, e da qui credo sia nata la trasformazione dei SEO, non più ottimizzatori, ma ricercatori dei fattori esterni considerati e del loro reale valore negli algoritmi dei motori di ricerca. Infine si sono occupati pure al pay per click, allora la mia domanda è: si può ancora parlare di SEO in senso stretto?

Secondo me non più, ormai il SEO nella più riduttiva delle ipotesi è in realtà un SEM, cioè uno che si occupa di marketing per i motori di ricerca, attento ai contenuti e al gradimento di essi, per fare in modo di essere linkato spontaneamente oppure per fare vantaggiosi scambi di link, non solo, ormai i clienti cominciano a farsi furbi, sanno bene che visite e conversioni non sono esattamente la stessa cosa e allora al nostro povero SEO tocca davvero studiarsi un po’ di web marketing.

Quindi, è ancora lecito chiamarlo così? Probabilmente no, di sicuro è molto più di un ottimizzatore di siti, probabilmente se vuol sopravvivere deve essere un PR, un “Markettaro”, uno studioso e chissà quante altre cose; Ma ormai si chiama SEO quindi, perchè cambiargli nome? Lasciamolo in pace e lasciamolo lavorare, però non ditegli che è un ottimizzatore di pagine, magari così lo fate arrabbiare davvero.

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