Intel: terzo trimestre a gonfie vele

Ottimi risultati per Intel relativi al terzo trimestre fiscale 2008, con ricavi in crescita dell'1,3% e pari a 10,2 miliardi di dollari. Il quarto trimestre dovrà tuttavia tenere conto dell'impatto della crisi finanziaria sulla domanda
Ottimi risultati per Intel relativi al terzo trimestre fiscale 2008, con ricavi in crescita dell'1,3% e pari a 10,2 miliardi di dollari. Il quarto trimestre dovrà tuttavia tenere conto dell'impatto della crisi finanziaria sulla domanda

Intel ha rilasciato i risultati finanziari pari al terzo trimestre 2008 e secondo l’amministratore delegato Paul Otellini si tratterebbe del miglior terzo trimestre della storia della società. I numeri non sembrano potergli dare torto, con un ricavo pari a 10,2 miliardi di dollari, un reddito operativo pari a 3,1 miliardi di dollari e un reddito netto di 2 miliardi di dollari. Gli analisti tuttavia temono che Intel nel quarto trimestre debba assistere ad un ridimensionamento delle cifre a causa dell’impatto della crisi finanziaria, in grado di portare ad un sensibile indebolimento della domanda.

I risultati finanziari hanno visto una crescita dell’11% rispetto al 2007 se si considera il fatturato e del 12% se si prende in considerazione il reddito netto; rispetto al secondo trimestre del 2008, l’incremento è stato rispettivamente di 8 e di 26 punti percentuali. La domanda da parte dei consumatori si è concentrata soprattutto sui chip a basso costo e sul settore dei portatili mentre la richiesta di componenti desktop sembra essere diminuita.

Per il quarto trimestre Intel prevede vendite per una cifra che oscilla tra i 10,1 e i 10,9 miliardi di dollari, con un margine lordo del 59%. Tuttavia la crisi finanziaria in atto potrebbe avere ripercussioni negative anche per le casse di una società forte come Intel: «la crisi finanziaria sta creando alcuni segni di stress che potrebbero coinvolgere anche il nostro business», ha dichiarato Otellini.

Si è inoltre da poco appreso che il colosso dei microchip avrebbe fatto causa alla Commissione Europea in quanto non gli sarebbe stata concessa una “difesa equa” relativamente alle accuse di violazione delle leggi antitrust. Il caso era nato in seguito alle politiche commerciali attuate da Intel e considerate lesive della libera concorrenza, in particolare nei confronti della rivale AMD.

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