Internet a pagamento: si può fare?

Secondo la rilevazione effettuata da Onetone Research gli utenti Internet in Italia avrebbero raggiunto quota nove milioni. La stessa ricerca pone in evidenza una tendenza dell'utenza a preferire la qualità dei servizi rispetto alla gratuità.
Internet a pagamento: si può fare?
Secondo la rilevazione effettuata da Onetone Research gli utenti Internet in Italia avrebbero raggiunto quota nove milioni. La stessa ricerca pone in evidenza una tendenza dell'utenza a preferire la qualità dei servizi rispetto alla gratuità.

La crescita praticamente piatta dell’utenza residenziale Internet rilevata nell’ultimo semestre dello scorso anno viene confermata anche dai dati relativi alla ricerca effettuata nel Novembre 2001. Dall’ultima rilevazione emergerebbe di fatto una difficoltà ad avvicinarsi al Web ancora diffusa. Rispetto al mese di Settembre l’aumento di utenti si aggira intorno al 5,6%. Il Web, come sempre, non è l’unico campo di rilevazione per Onetone Research. Viene preso dunque in considerazione tutto l’universo degli utenti Internet e non solo quello degli utenti Web. Infatti l’accesso ai servizi online include anche diverse attività che gli utenti della Rete svolgono quando sono connessi a Internet la cui importanza può essere compresa solo studiando i protocolli di comunicazione utilizzati.

Il protocollo HTTP mantiene la leadership sulle altre attività, come email, chat, ftp ecc. Questi ultimi sono protocolli di comunicazione che utilizzano il TCP/IP (il sistema trasmissione dati sulla Rete) e vengono utilizzati da alcune applicazioni entrate ormai nella consuetudine di utilizzo quotidiano di Internet come ICQ, Eudora o Outlook Express. Gli stessi browser, inoltre, possono comunicare attraverso il protocollo FTP quando scaricano file dalla Rete ed è necessario distinguere questo traffico da quello originato via HTTP e riferito alle pagine Web. Del resto la ricerca Onetone sottolinea l’estrema importanza di servizi come l’audio e il video streaming o il download di file musicali, fondamentali per comprendere l’evoluzione della rete e degli stessi servizi multimediali, ma anche della posta elettronica, spesso considerata dagli addetti ai lavori un veicolo di marketing più penetrante dello stesso Web (maggiore attenzione all’utente, opt-in ecc.)

Ma l’elemento più interessante che emerge dalla ricerca Onetone riguarda soprattutto la possibilità, sempre più concreta, di erogare servizi a pagamento. L’obiettivo è quindi quello di monitorare la transizione dal modello basato sull’acquisizione di traffico ad un modello basato sull’erogazione di servizi specifici a pagamento. L’acquisizione di traffico per attirare attenzione e quindi raccogliere pubblicità non è sufficiente per garantire solidità e longevità neanche alle realtà web più importanti. In realtà la rilevazione effettuata da Onetone non si è basata sulla preferenza tra modello a pagamento o gratis, bensì su un mix composto da prezzo-brand-servizio. Il risultato ha evidenziato che l’attenzione più forte da parte dell’utenza è rivolta verso l’elemento prezzo con circa il 63%, segue il tipo di servizio offerto con il 27%, mentre la scelta del tipo di brand influisce per il 10%.

Tuttavia emerge anche una propensione all’acquisto derivante sia dalla ricerca di qualità nella scelta dei brand sia dall’interesse per un servizio piuttosto che un altro (download di file in formato mp3 o videogiochi online). Elementi quindi per acquisire nuove ed importanti fette di mercato esistono, basti pensare all’ipotesi già da più parti ventilata, di far pagare, in caso di banda larga, gli utenti in base ai megabyte scaricati dalla rete. Vedremo dunque quanto intraprendenti e perchè no creativi si dimostreranno i professionisti del Web-marketing nello sfruttare sapientemente queste indicazioni

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