Istella, prove tecniche di ricerca

Abbiamo provato istella, il nuovo motore di ricerca annunciato da Tiscali per gli italiani che cercano online: risultati, pregi e difetti all'esordio.
Abbiamo provato istella, il nuovo motore di ricerca annunciato da Tiscali per gli italiani che cercano online: risultati, pregi e difetti all'esordio.

«Colpo di scena: funziona!». Con questo intervento ironico Renato Soru ha rotto il ghiaccio ed ha terminato l’attesa, annunciando definitivamente a tutti il nuovo motore di ricerca istella. Poche ore dopo istella era online ed ora, a distanza di 2 giorni dall’esordio, è possibile iniziare a capire a che punto siano i lavori di affinamento del motore stesso.

Un motore italiano, per gli italiani, per la cultura italiana, per il Web italiano. Sebbene pensare al “Web italiano” possa sembrare un controsenso anacronisticonell’era della Rete globale, secondo Soru è invece possibile guardare al modo in cui l’Italia si relaziona al Web: cioè che interessa agli italiani è ciò che istella intende mettere in rilievo indicizzando, organizzando e facendo emergere tra i miliardi di contenuti ospitati sui propri server. Non solo materiale in lingua italiana, dunque: quel che interessa agli italiani, quel che l’Italia cerca sul Web.

Immagini e notizie, video e mappe, il tutto pensato su tre architravi specifici: ricerca, contribuisci e condividi. Ma nell’approccio a istella occorre tenere in considerazione le differenze che fanno dello stesso istella un motore a sé, indipendente, nuovo, unico nell’approccio e nella natura: nessun tracciamento dell’utenza, nessun ranking personalizzato, nessuna SERP ottimizzata sulle scelte antecedenti. Ranking non basato sulla persona, insomma, ma sulle scelte che il motore ha effettuato a monte sulla base di principi specifici orientati alla qualità ed alla preminenza di talune informazioni rispetto ad altre. Sebbene Google sia giocoforza il termine di confronto, istella è altra cosa e porta avanti ambizioni parzialmente differenti: ed alla luce di questo punto fermo va messo alla prova e giudicato.

Cercando su istella

Abbiamo fatto alcune ricerche sul nuovo motore sviluppato da Tiscali per mettere alla prova gli algoritmi e capire quale sia l’impronta che il servizio propone nella definizione delle pagine dei risultati. Questi alcuni esempi in qualche modo utili per la definizione della ricerca di istella:

  • Shakespeare – La treccani anticipa Wikipedia, ma Wikipedia è presente con un maggior numero di risultati: al secondo (in italiano), al quarto (in inglese) ed al quinto (con “Giulio Cesare”). Un box in evidenza a destra consegna un link ulteriore a Wikipedia con un abstract della vita dell’autore.
  • Roma – Nell’ordine, istella propone: 1) il sito ufficiale del comune di Roma; 2) il sito ufficiale della Provincia di Roma; 3) il sito ufficiale della AS Roma; 4) la descrizione di Roma sulla Treccani. Un box nella colonna destra offre una immagine, un abstract ed una serie di informazioni prelevate da Wikipedia.
  • Beppe Grillo – La pagina consegna come primo risultato il blog ufficiale; al secondo posto appare Il Fatto Quotidiano, nella pagina tag “beppe-grillo”: le pagine tag risultano essere in generale molto apprezzate da istella; al terzo posto l’account Twitter di Grillo, mentre Wikipedia slitta al quarto posto mentre su Google avrebbe posizione sicuramente di maggior evidenza. In quinta posizione, fianco a fianco con Wikipedia, ecco comparire la Treccani, in partnership con Tiscali sul progetto. Tra il primo ed il secondo posto compaiono le notizie più rilevanti su Grillo e nella colonna destra un box che riassume (con link a Wikipedia) i tratti principali della biografia del comico/politico. La sequenza delle immagini compare tra il terzo ed il quarto risultato.
  • Inter – Il sito ufficiale della squadra di calcio e le notizie correlate occupano la parte principale della pagina. Il terzo risultato è un parziale errore, poiché fa riferimento a “Winter” (scrittore) prelevando la scheda dalla Treccani: la ricerca viene interpretata quindi come un errore dell’utente, fornendo un risultato per una chiave simile a quella realmente formulata. Molti dei risultati successivi sono sottosezioni del sito ufficiale presente al primo posto sulla pagina, ripetendo così più risultati per il medesimo sito Web.
  • Google – Abbiamo cercato “Google” su istella: i risultati propongono il sito ufficiale seguito da tutti i prodotti principali (da Google News a Google Maps, passando per Analytics ed altri ancora), ma ancora una volta il risultato della Treccani precede quello di Wikipedia.
  • istella – Abbiamo cercato “istella” su istella: oltre al sito ufficiale del motore, presentato come “Motore di ricerca per il Web e gli Archivi storici d’Italia”, sono presenti molte notizie e molte immagini: la pagina presenta molteplici risultati legati a Webnews, premiando così l’approfondita analisi del nostro sito sugli esordi del motore. Va sottolineato come i suggerimenti automatici sulla query sono relativi ad espressioni in sardo, a conferma di quanto sottolineato da Soru circa l’origine del nome del motore.
  • “e il naufragar” – Mettendo istella alla prova con uno spezzone di una frase celebre, il motore propone classicitaliani.it come fonte principale, deviando quindi su altri siti minori, ma senza offrire particolari riferimenti enciclopedici per quella che è invece una delle massime opere di autori italiani.
  • Facebook – Visto che istella sembra ignorare del tutto Facebook nei propri risultati, lo abbiamo cercato esplicitamente incrociando nell’ordine il sito ufficiale, la definizione della Treccani e quindi la pagina su Wikipedia.
  • Webnews – Al “nostro” Webnews fanno seguito l’omologo sito su dominio .de e quindi una sequenza di risultati di scarso interesse, a cui sono inframezzate alcune pagine di Webnews.it e l’account ufficiale su Twitter (il social network in assoluto più rappresentato su istella.
  • Jovanotti – Cercando un nome noto ecco apparire tra i risultati più in vista anche Facebook, al terzo posto dopo il sito ufficiale della casa discografica SoleLuna e l’account ufficiale su Twitter. Seguono Treccani e Wikipedia, con precedenza accordata ancora una volta alla prima (ma Wikipedia gode di link sulla colonna destra nel box di maggior evidenza).

In generale la sensazione è che il gruppo abbia già fatto un ottimo lavoro iniziale di indicizzazione, ma che ci sia ancor molto da lavorare sui risultati: le chiavi principali consegnano risultati interessanti, ma oltre alle primissime posizioni si trova poco di realmente utile. Gli algoritmi potrebbero peraltro essere affinati con pochi interventi non particolarmente complessi: evitare la presenza massiccia di un solo sito su specifiche chiavi, riequilibrare i social network, aumentare la riconoscibilità di talune espressioni complesse.

Occorre dar tempo al tempo: l’esordio evidenzia quanto il lavoro compiuto sia di alto livello, ma impone di pretendere solerti miglioramenti per rendere onore alla qualità fin qui espressa: gli algoritmi andranno ricalibrati con continuità seguendo sì l’esempio di Google in questo caso, poiché la ricerca va intesa come un sistema vivo e cangiante sulla base delle necessità e dei rapporti di forza tra i principali produttori di contenuti.

Feroce il filtro impostato per le immagini forti o volgari: sebbene anche sotto questo punto di vista vi sia ancora qualcosa da affinare, sulle chiavi di ricerca più esplicite è già stato operato un forte filtro di salvaguardia ed in assenza di misure di “parental control” sembra sufficiente quanto ad oggi imposto alle query meno delicate.

Confronti numerici sulle SERP

RicercaistellaGoogle
Shakespeare3.059.563133.000.000
Roma231.173.458663.000.000
Beppe Grillo8.772.65220.900.000
Inter25.939.408564.000.000
Google118.518.73213.300.000.000
istella925190369.000
“e il naufragar”44.031471.000
Facebook212.717.0483.780.000.000
Webnews873.41645.500.000
Jovanotti2.438.3877.630.000

Il confronto numerico non tragga in inganno: istella, per definizione, limita l’ambito entro cui intende agire e non va quindi confrontato con Google. Il raffronto serve soltanto per capire i diversi margini di azione, i diversi quantitativi entro cui gli algoritmi vanno ad operare alla ricerca del risultato più interessante per chi formula la propria query.

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Contributi

Così come è possibile cercare sul Web, allo stesso tempo è possibile cercare tra i “contributi”, ossia quella parte di “Web nascosto” che gli utenti portano online da protagonisti caricando il tutto direttamente sui server istella. Essendo il motore appena agli inizi, gli upload sono limitati, tuttavia si possono iniziare a trovare i primi contributi incrociando ad esempio file PDF legati ad eventi o altro ancora: piccoli tasselli di un nuovo Web, insomma, che l’autonomo upload dei singoli rende più interessante ed utile.

Questo aspetto è una delle peculiarità principali di istella, ma necessiterà di non poca pazienza: occorre creare una community, occorre far emergere la potenzialità della funzione, occorre persuadere i singoli a collaborare nell’interesse di tutti. C’è una dinamica da avviare prima di poter avere una massa di contenuti tale da poter fare la differenza. Una ambizione difficile da nutrire, insomma, ma che ha svelato fin dai primi passi quanto curioso possa essere interagire proattivamente con un motore caricando materiale proprio che chiunque possa trovare con pochi click.

Notizie

Istella Notizie è l’ambito che più di ogni altro ha similitudini con Google (nella fattispecie Google News). La similitudine, però, mette in luce anzitutto le differenze e le mancanze, con Google in forte vantaggio nella selezione e nel ranking delle fonti più efficaci nel proporre, creare ed aggiornare le notizie. Anche (soprattutto?) su questo ambito i tecnici Tiscali dovranno lavorare non poco per capire come identificare le fonti a cui riservare maggior prestigio e maggior fiducia, così che i risultati possano far emergere il merito e la qualità al cospetto della sola e semplice quantità.

Mappe

La qualità di Nokia Here consente di avere un risultato di alta qualità fin dai primi passi di istella e, sebbene a livello di servizio non si possa che migliorare, fin da oggi l’offerta mappale è estremamente gradevole ed utile. Con una incredibile curiosità a stuzzicare i click dei primi utenti: l’Italia può essere visualizzata non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Grazie alle immagini scattate da visuale aerea negli anni passati, è infatti possibile risalire a visuali d’altri tempi, in un bianco e nero che lascia trasparire un paese molto meno edificato che nel tempo ha tolto spazio alle campagne per accelerare nella cementificazione. Tali visuali, giocoforza a bassa risoluzione, restituiscono la memoria storica dell’Italia dei decenni passati sovrapponendo la storia alle vie di oggi.

Bacheca

Una volta effettuato il login tramite iscrizione o tramite Facebook account, è possibile gestire preferiti, follower, persone da tenere sotto osservazione ed altro ancora, seguendo una sorta di rivista digitale che viene a formarsi sotto gli occhi per mettere in evidenza i contenuti più rilevanti del momento. Inutile giudicare a priori il primo impatto con la bacheca, però: fin quando non la si sarà animata con contenuti propri e dati per la profilazione, l’offerta non potrà che essere generica e di scarso livello. Istella, insomma, va vissuta prima di poter restituire l’esperienza desiderata poiché necessita dell’esperienza necessaria per poter adeguare l’offerta di contenuti ai gusti ed ai desideri dell’utente loggato.

In conclusione

Sono solo le prime prove su istella e nulla deve trarre in inganno: molto è stato fatto e moltissimo rimane da fare. Come sempre all’esordio di un nuovo servizio, del resto. Google è lontano, ma istella ha una sua personalità da esprimere: se non inseguirà l’offerta di Mountain View e se saprà dar corpo alle proprie peculiarità, allora il Web italiano si sarà davvero arricchito di un motore di ricerca proprio, indipendente, diverso ed interessante. Il punto di partenza è interessante, ma sarà il percorso, insomma, a fare la differenza.

Un giudizio più attendibile potrà essere formulato soltanto nel tempo, lasciando ai tecnici del motore lo spazio di manovra necessario per mettere sotto stress gli algoritmi alla ricerca della giusta alchimia.

Oggi istella è una scatola piena di potenzialità che profuma di ambizione. Gli utenti però hanno generalmente poca pazienza e, una volta stancatisi delle promesse, gireranno altrove la propria attenzione. Istella si è creato una opportunità, ma toccherà ora a Tiscali dimostrare di avere le risorse, la struttura e la convinzione necessarie per occupare quello spazio che i motori di ricerca hanno lasciato libero: uno spazio in cui istella si infila nella speranza di poter dare voce a quelle query che gli italiani compongono quando guardano al Web chiedendosi dove trovare quel che cercano.

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