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Una nuova crisi digitale scuote il settore dell’automotive globale: Jaguar Land Rover è stata costretta a bloccare tutte le proprie operazioni a seguito di un massiccio cyberattacco avvenuto il 2 settembre 2025. Le conseguenze sono state immediate e tangibili, mettendo in luce la crescente vulnerabilità delle grandi aziende nel contesto della trasformazione digitale. In un momento storico in cui l’innovazione rappresenta un fattore chiave di competitività, la fragilità dei sistemi informatici rischia di compromettere non solo la continuità produttiva, ma anche la fiducia degli stakeholder e la reputazione aziendale.
Secondo quanto comunicato dalla stessa Jaguar Land Rover, la società, controllata dal gruppo indiano Tata Motors, ha dovuto procedere allo spegnimento proattivo di tutti i propri sistemi informatici dopo aver rilevato un’intrusione di elevata sofisticazione. L’impatto sulle attività è stato immediato: la produzione negli stabilimenti principali, tra cui quello di Halewood nel Merseyside, è stata sospesa e i lavoratori sono stati invitati a non presentarsi ai turni successivi fino a nuovo ordine. Un segnale della gravità della situazione che, oltre a colpire la catena industriale, si è riverberato sulle vendite presso le concessionarie, dove è diventato impossibile registrare nuovi veicoli. Questo blocco operativo rischia di avere ripercussioni finanziarie di ampia portata, soprattutto considerando la recente flessione dei profitti trimestrali già segnalata dall’azienda.
La risposta dell’azienda è stata tempestiva e trasparente. Jaguar Land Rover ha dichiarato di essere impegnata nel ripristino controllato delle proprie applicazioni e ha rassicurato i clienti: secondo le prime verifiche, i dati dei clienti non sarebbero stati compromessi. Tuttavia, la società mantiene il massimo riserbo sui dettagli dell’attacco e sull’identità dei responsabili, per non interferire con le indagini in corso. Questa scelta di comunicazione riflette la consapevolezza della delicatezza del momento e della necessità di tutelare tutte le parti coinvolte.
Il caso di Jaguar Land Rover non rappresenta un episodio isolato. Negli ultimi mesi, altre grandi realtà britanniche come Marks & Spencer, Co-op Group e Harrods sono state vittime di attacchi informatici simili, evidenziando una vulnerabilità crescente nel tessuto imprenditoriale del Regno Unito. Il settore automotive, caratterizzato da una sempre maggiore digitalizzazione dei processi produttivi e commerciali, appare particolarmente esposto a rischi informatici in grado di generare danni operativi e reputazionali significativi.
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