Julian Assange arrestato, ma Wikileaks non si ferma

La notizia dell’ultim’ora è che Julian Assange è stato arrestato. Da qualche giorno girava l’indiscrezione che si stesse preparando per mettersi a disposizione della corte e stabilire un’eventuale cauzione.

Come in un gioco di specchi, l’immagine si moltiplica all’infinito anche se il soggetto è uno solo e non si muove. Così sta facendo Wikileaks, che ha realizzato una pagina-elenco dei “mirrors” che rimandano al Cablegate.

Forse l’idea degli indirizzi-specchio nasce anche da questa consapevolezza che Assange potrebbe avere problemi personali molto gravi: sono già più di 500 e collegano ai cablogrammi al centro di questo scandalo diplomatico mondiale. Uno stratagemma tipico dell’hacking: creare ostacoli ai controllori con una serie di diversivi, basati sulla collaborazione in rete.

I mirror hanno gli hosting più assurdi: nazioni inventate, pseudonimi, cifre numeriche. L’obiettivo, al momento raggiunto, è l’impossibilità di fatto di poter eliminare la presenza di Wikileaks da Internet in maniera definitiva.

Tutti possono dare il loro contributo, basta seguire le istruzioni: se avete un server Unix che ospita un sito Web e volete dare a Wikileaks alcune delle vostre risorse di hosting (non più di 2 Giga), basta fornire l’IP e altre informazioni nell’apposito modulo.

Naturalmente ci sono almeno due cose da specificare subito: meglio che siate ideologicamente d’accordo con il lavoro di Wikileaks, e soprattutto bisogna essere sufficientemente preparati a livello informatico per collaborare.

Di contro, Wikileaks assicura che penserà al resto: l’invio delle pagine al server, l’aggiornamento dei dati a ogni release, il mantenimento dell’elenco di questi “specchi”. Se il server è down o se l’account non funziona più, Wikileaks rimuove automaticamente il vostro server dalla lista, senza alcun altro inconveniente.

Se avete sognato di essere piccoli pirati del veliero di Assange, questo è il vostro momento. Anche perché senza il suo comandante, potrebbe anche andare alla deriva.

Assange vincerà questa scommessa? Wikileaks sopravviverà al suo fondatore?

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