La crisi economica non ferma Mozilla

Mozilla è forte e in continua crescita, oltre ad essere potenzialmente al riparo dalla turbolenza che ha investito l'economia. E' il ritratto della fondazione effettuato dal suo presidente Mitchell Baker in occasione dei risultati finanziari
Mozilla è forte e in continua crescita, oltre ad essere potenzialmente al riparo dalla turbolenza che ha investito l'economia. E' il ritratto della fondazione effettuato dal suo presidente Mitchell Baker in occasione dei risultati finanziari

Mozilla Foundation gode di ottima salute, avendo tutte le carte in regola per mantenersi vitale ed efficiente nonostante la turbolenza che ha investito l’economia a livello globale. Il 2007 è stata un’ottima annata per Mozilla, sia dal punto di vista finanziario che organizzativo, con ricavi per oltre 75 milioni di dollari, registrando così una crescita del 12% rispetto ai 67 milioni ottenuti nel 2006. Mitchell Baker, presidente di Mozilla Foundation, coglie l’occasione per svelare all’interno del suo blog la parte più intima della fondazione.

A garanzia delle entrate vi è sempre Google, grazie all’accordo tra le due società sul piano della ricerca (di recente esteso sino al 2011), ma anche il Mozilla Store, con il suo merchandising, sembra aver dato il suo contributo. Le spese sostenute nel 2007 sono state pari a 33 milioni di dollari, circa il 68% in più rispetto ai 20 milioni del 2006. I soldi in uscita sono serviti ad alimentare due aree principali: persone e infrastrutture; a fine 2007, erano ben 150 i lavoratori a tempo pieno o part-time impiegati presso Mozilla, concentrati per la maggior parte in Stati Uniti, Canada e Francia. Parte dei 33 milioni di dollari sono serviti a sostenere alcuni programmi di finanziamento portati avanti dalla fondazione: 700.000 dollari sono infatti andati a sostengo di progetti come mozdev.org, un portale incaricato di raccogliere applicativi ed estensioni gratuiti per i prodotti Mozilla, NonVisual Desktop Access (NVDA), uno screen reader gratuito per Windows e GNOME. In aggiunta, Mozilla Corporation ha contribuito con 321.326 dollari a sostenere progetti open source indipendenti, la comunità Bugzilla, Creative Commons, la Oregon State University e altri ancora.

«Noi crediamo che la struttura di Mozilla e la sua gestione finanziaria ci permetteranno di continuare con una relativa stabilità, nonostante le preoccupanti condizioni economiche di quest’estate e dell’autunno 2008», spiega Baker all’interno del suo blog. «Non ci sono garanzie e naturalmente Mozilla non è invulnerabile. Certamente sentiremo gli effetti della situazione economica». Tuttavia, Mozilla possiede alcune caratteristiche che la rendono diversa dalle altre organizzazioni e potenzialmente meno soggetta ad essere travolta dalla turbolenza che ha investito l’economia. Innanzitutto, obiettivo finanziario di Mozilla è la sostenibilità, non il ritorno finanziario o gli investimenti, mentre la struttura di organizzazione non-profit comporta il non avere una valutazione di mercato legata alle azioni e quindi non essere coinvolta dai ribassi che hanno colpito la borsa internazionale. Le risorse finanziarie costituiscono solamente uno strumento per ottenere un ritorno degli investimenti, ma non costituiscono l’unico mezzo e non sono l’unico obiettivo; lo sviluppo di software open source è volto ad alimentare un Internet aperto, partecipativo ed innovativo. Infine, lo stile manageriale adottato da Mozilla impone che ogni persona pagata per lavorare costituisca una risorsa per molte altre persone.

«Mozilla è forte. Stiamo crescendo», grida ad alta voce Baker. «Stiamo provando nuove cose. Il 2007 e 2008 sono stati importanti e ricchi di successo per Mozilla», lo riprova una comunità a tutt’oggi in buona salute e vibrante, la base utenti in continua crescita e iniziative importanti quali l’entrata nel mercato dei dispositivi mobile e la sperimentazione portata avanti con Mozilla Labs. «Siamo eccitati per cosa faremo. Internet è ancora giovane e in una fase di formazione. Mozilla continuerà a dare la forza a tutti noi di fare di Internet un posto migliore».

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