La SIAE incoraggia gli scrittori italiani a citare in giudizio Google per Book Search

La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) ha proposto agli autori e scrittori italiani di difendere le proprie opere partecipando alla “class action” intentata negli Stati Uniti da autori ed editori nei confronti di Google per violazione di copyright. Il famoso motore di ricerca ha infatti digitalizzato, con il servizio “Book Search“, migliaia di volumi di editori italiani scelti tra quelli disponibili nelle biblioteche americane.

Con una lettera inviata ai suoi soci la Siae ha spiegato che le parti in causa americane hanno proposto una transazione alla quale possono partecipare gli autori e gli editori di tutto il mondo. L’Amministratore della Transazione ha chiesto alle società di tutto il mondo che amministrano i diritti d’autore di divulgare la notizia affinché gli scrittori e gli editori che potrebbero essere coinvolti nella transazione abbiano concreti elementi conoscitivi e di valutazione per poter decidere personalmente se aderire o meno.

La SIAE nella lettera spiega:

la transazione, se approvata dal Tribunale, autorizzerà Google ad eseguire la scansione di libri e contenuti di libri protetti da copyright negli Stati Uniti e a gestire un database elettronico di libri. Tramite un registro dei diritti dei libri (“Registro”), stabilito dalla transazione, Google pagherà ai possessori dei diritti il 63% di tutti i guadagni provenienti da tali usi. Inoltre, Google pagherà 34,5 milioni di dollari per costruire e finanziare le operazioni iniziali del “Registro” e per i costi di amministrazione della notifica e della transazione nonché un minimo di 45 milioni di dollari per i pagamenti in contanti agli aventi diritto dei libri e dei contenuti che Google sottopone a scansione prima della scadenza dell’eventuale rinuncia alla transazione.

Gli interessati alla class action devono aderire individualmente e hanno tempo fino al 5 maggio per firmare l’accordo transattivo che prevede tra l’altro un diritto d’autore a forfait di 60 dollari per ogni titolo digitalizzato. Fra gli autori le cui opere sono state digitalizzate ci sono molti italiani famosi come Ernesto Galli Della Loggia, Francesco Alberoni, Tullio De Mauro, Gianni Vattimo, Tiziano Terzani, Indro Montanelli, Sergio Romano e Giorgio Bocca, ma anche i politici Romano Prodi, Giuliano Urbani, Giuliano Amato, Arturo Parisi, Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini.

Gli editori e gli scrittori interessati hanno a disposizione quattro possibilità: possono restare nell’ambito della transazione e quindi vincolati dalle regole stabilite dal tribunale, opporsi alla transazione o commentarla (entro il 5 maggio 2009), rinunciare alla transazione e mantenere così il diritto di citare in giudizio Google individualmente (rinuncia che deve essere formulata per iscritto entro il 5 maggio 2009) o presentare una rivendicazione per un pagamento in contanti (entro il 5 gennaio 2010).

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