La tragiclassifica della classifica di Wikio

Il giorno dei morti porta alla ribalta la classifica di novembre di Wikio. Croce e delizia di molti blogger, specialmente di chi dice di non darvi alcun peso, la hit parade del famoso aggregatore viene confezionata da un paio di mesi con nuovi criteri, concepiti da qualche mente con il pallino per l’algoritmo democratico. Il principio di catalogazione dei blog (non) viene spiegato in questa pagina, dove ogni internauta può apprendere che

«I blogroll non sono calcolati e il peso dei link va decrescendo nel tempo. Questo al fine di essere il più ra»

dopo questa sillaba il paragrafo manca all’affetto dei suoi cari e muore senza un preciso perché, lasciando alla fantasia del lettore la fine della frase che può così concludersi con: «-ntolante possibile».

Per la serie “si stava meglio quando si stava peggio”, proviamo a dare un’occhiata – tra il faceto… e il faceto – alle prime 300 posizioni della classifica da poco scodellata.

Le prime posizioni presentano i soliti nomi noti e inamovibili delle classifiche nostrane, quei blog che non possono mancare un po’ come i nei sulla faccia di Bruno Vespa e le mucillagini a ferragosto nell’Adriatico. Le vere sorprese, invece, giungono dopo la quarantesima posizione, e più precisamente al 45esimo posto dove troviamo il blog “Aspettando Pechino 2008” che, con un colpo di reni olimpionico, conquista in un mese 23 posizioni. Onore al merito, anche se verrebbe da chiedersi che cosa ci sia ancora da aspettare visto che i Giochi Olimpici sono stati disputati tre mesi fa. In realtà, lungi dall’essere come quei soldati dispersi nell’Indocina che credono ancora di essere in guerra, i tenutari dal blog hanno recentemente cambiato il nome in un logico “Pechino 2008”, ma Wikio sembra non essersene ancora accorto e forse attende con fiducia la cerimonia di apertura delle Olimpiadi cinesi. Avvisatelo.

La perla successiva la troviamo alla posizione 47, dove nella classifica dei blog trova comodamente spazio il sito di un quotidiano: ilGiornale. Il link nella top list rimanda proprio alla homepage del famoso quotidiano che non solo non è un blog, ma non consente nemmeno ai suoi lettori di aprirne uno sul suo dominio come invece fanno La Stampa e Repubblica. Per coerenza, Wikio sbaglia anche la catalogazione del non-blog, collocando inspiegabilmente ilGiornale.it nella categoria Sport, forse per alcuni carpiati della sua redazione spesso eccessivamente seduta sulle posizioni del governo.

Alla posizione 94 la classifica prende, invece, una piega inaspettata. Il cubitale nome del blog WWW.FRANCOGIACOMAZZI.COM non rimanda alla URL indicata ma a una sezione di Wikio in cui il buon Giacomazzi non compare mai con un link. Un’entità quasi ectoplasmatica, catalogata nella categoria “Altro” e in rimonta a tal punto da insidiare il sempiterno e cliccatissimo DaveBlog, uno dei blog più letti online e relegato alla 93esima posizione. La classifica dei blog riporta poi alla posizione 118 il sito web di Roberto Saviano, che però non è un weblog, così come alla 234 il sito di Rockol, anche se un po’ di impegno civile e di musica non si negano mai a nessuno.

Il nuovo algoritmo prometteva una classifica maggiormente fluida e dinamica e lo tsunami è regolarmente arrivato. I blogger in calo perdono decine e decine di posizioni in un colpo solo, sprofondando nella classifica, mentre nuovi blog rimbalzano in alto “a prescindere”, come dimostra la freccina verde al loro fianco non corredata con il numero di posizioni guadagnate. L’effetto ottenuto da Wikio è pienamente in linea con il nostro contemporaneo e l’andamento folle delle borse tra capitomboli, improvvisi rialzi e crolli inaspettati.

Ciliegina sulla torta, l’apertura al nanopublishing premia su tutti la piattaforma di Blogosfere, presente nei primi 300 posti in maniera strabordante con una cinquantina di blog.

Wikio: da classifica della blogosfera a classifica di Blogosfere?

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti