L'antispyware Microsoft chiude un occhio per Claria

Claria c'è, ma la si può ignorare: nei giorni in cui più forti si sono fatte le voci di una possibile acquisizione del gruppo ex-Gator da parte di Microsoft, il gruppo di Redmond abbassa le difese proprio al cospetto dello spyware da 40 milioni di utenti
L'antispyware Microsoft chiude un occhio per Claria
Claria c'è, ma la si può ignorare: nei giorni in cui più forti si sono fatte le voci di una possibile acquisizione del gruppo ex-Gator da parte di Microsoft, il gruppo di Redmond abbassa le difese proprio al cospetto dello spyware da 40 milioni di utenti

Nei giorni in cui nell’aria ci sono voci che sbandierano l’ipotesi di una clamorosa acquisizione di Claria da parte di Microsoft, una mossa quantomeno grossolana del gruppo di Redmond avvalora implicitamente i “rumor” mai direttamente confermati. La manovra nascosta è quella con la quale Microsoft ha abbassato il livello di allarme attorno al software ex-Gator all’interno della scala dei valori del proprio applicativo antispyware.

La mossa è grossolana in quanto non solo conferma un’ipotesi scomoda come quella dell’accordo tra le due aziende, ma inoltre mette esplicitamente gli utenti alla mercé di uno spyware dalla pericolosità risaputa e da più parti confermata. L’unica lettura avanzabile per una situazione simile è quella relativa alla volontà di abbassare la soglia d’allarme per rendere più “comoda” l’acquisizione di fronte ad un’opinione pubblica probabilmente contraria ad un accordo con un’azienda fino al giorno prima considerata produttrice di “malware”.

Tecnicamente, nel momento in cui l’antispyware riconosce Claria all’interno del sistema, oggi il consiglio del software è quello di «ignorare» il tutto. Prima d’oggi il consiglio era quello della quarantena come passo preparatorio alla rimozione radicale dal computer. Non vi sarebbero dunque motivazioni plausibili oltre alla manovra politica, soprattutto in considerazione del fatto che Claria non ha apportato modifiche alla propria policy d’azione.

Al momento i giudizi sulla vicenda hanno le sfumature della perplessità e l’attesa si sviluppa alla ricerca delle motivazioni che potrebbero portare Microsoft ad una onerosa quanto non “politically correct” manovra di acquisizione. Per gli utenti, nel frattempo, rimane solo la certezza del fatto che, fino ad una prossima attesa puntata della serie, l’antispyware Microsoft non farà caso a Claria. E per rimuovere tale spyware bisognerà far ricorso a prodotti alternativi.

Aggiornamento
In seguito ad una segnalazione giunta in redazione si intende specificare come il consiglio di tenere in considerazione prodotti alternativi è motivato dal fatto che utenti poco informati tenderanno a fidarsi dei consigli del software ed in tale frangente l’antispyware Microsoft si rivela maggiormente “indulgente” rispetto alla concorrenza. In realtà il prodotto, in effetti, come specificato nell’apposita lettera aperta da breve distribuita, continuerà a rimuovere Claria pur non consigliandone più direttamente la rimozione stessa.

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