Le major criticano Google e Bing

Le major britanniche puntano il dito contro i motori di ricerca, accusati di non collaborare in maniera opportuna nella lotta alla pirateria digitale.
Le major britanniche puntano il dito contro i motori di ricerca, accusati di non collaborare in maniera opportuna nella lotta alla pirateria digitale.

Continua la lotta da parte delle major nei confronti della pirateria informatica. Mentre continua a tenere banco il dibattito sulla legittimità di alcune misure di protezione quali la legge SOPA o l’ACTA, infatti, nel Regno Unito una coalizione di aziende detentrici del copyright riguardante contenuti cinematografici e musicali ha puntato il dito contro i principali motori di ricerca, tra i quali figurano anche Google e Bing, accusati di favorire la distribuzione di materiale illegale sul Web.

In un documento di nove pagine viene dunque ribadito un teorema piuttosto forte: i più importanti motori di ricerca rappresentano un fondamentale ponte di collegamento tra gli utenti e gli strumenti per la condivisione di file online, sempre più spesso utilizzati per favorire la diffusione di film e brani musicali in barba alle leggi in materia di diritto d’autore. Benché nel corso degli ultimi anni siano state diverse le misure messe in atto dai colossi delle ricerche, cercando in ogni modo di ostacolare la pirateria attraverso i propri motori bannando specifiche keyword e semplificando la segnalazione di violazioni, la situazione sembra essere peggiorata di giorno in giorno, spingendo le major a richiedere maggiore tutela.

Come dimostrazione della bontà della propria tesi la coalizione di label ha elencato una serie di ricerche condotte nel corso degli ultimi mesi che hanno portato alla luce un dato piuttosto preoccupante: digitando il titolo dei brani in cima alle classifiche delle hit parade, infatti, in media 16 risultati su 20 fanno riferimento a contenuti pubblicati sul web in maniera illecita. Le aziende attive nel settore dell’intrattenimento digitale chiedono dunque maggiore protezione, cercando di favorire quei siti web che hanno ottenuto regolare licenza per la vendita di musica online ed allo stesso tempo penalizzazioni per i portali accusati di violare il diritto d’autore.

Le major britanniche tendono poi la mano ai nomi più importanti nel settore della ricerca in Rete, aprendo le porte ad una collaborazione che possa condurre il web nella direzione della distribuzione di contenuti in maniera legale, permettendo agli utenti di avere a disposizione un’ampia offerta senza che venga violata la legge sul copyright ed alle aziende attive nel settore di non temere una minaccia in costante crescita quale la pirateria digitale.

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