Marche temporali e firme digitali: ecco le nuove norme

Sabato 6 giugno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entra quindi ufficialmente in vigore il decreto 30 marzo 2009 del Presidente del Consiglio dei Ministri, che contiene delle importanti novità riguardanti due strumenti ormai largamente utilizzati da professionisti e aziende: marche temporali e firme digitali.

La firma digitale è uno strumento importante per chi deve inviare costantemente documenti utilizzando la posta elettronica e un sistema di crittografia molto avanzato, vuole avere la certezza che i messaggi siano considerati come veri e propri documenti ufficiali, con l’indicazione reale e certificata della provenienza e della validità del documento.

Fino a questo momento un documento di questo tipo era valido solo in presenza di un certificato digitale ben specifico e perdeva valore alla data di scadenza del certificato, solitamente valido per tre anni.

Con le nuove norme le cose cambiano radicalmente, dato che anche se il certificato digitale scade, la firma digitale rimane comunque valida, purché faccia esplicitamente riferimento ad un periodo di tempo precedente in cui il documento che la certificava come valida era pienamente in vigore.

Per quanto riguarda le marche temporali (il sistema che permette di assegnare una data e un orario ben specifico e certificato che andranno ad associarsi alla relativa firma digitale che accompagna il documento), fino ad ora dovevano essere conservate in un archivio almeno per cinque anni dalla loro creazione. Dopo la scadenza del termine temporale il documento associato rischiava di perdere la sua validità.

Con le nuove regole, invece, il periodo di conservazione è stato aumentato a venti anni, in modo che sia conservata per un periodo ti tempo più lungo l’integrità fiscale del documento associato alla marca temporale.

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