Microsoft: in arrivo i blog?

A Redmond si sperimenta Wallop. Il sistema integrato di comunicazione made in Microsoft fa temere un suo ingresso nel mondo dei weblog e del social software. Si ripete lo scenario Netscape? Intanto scoppia il caso VirtualPC.
A Redmond si sperimenta Wallop. Il sistema integrato di comunicazione made in Microsoft fa temere un suo ingresso nel mondo dei weblog e del social software. Si ripete lo scenario Netscape? Intanto scoppia il caso VirtualPC.

L’immagine del ‘cannibale’ Microsoft fa davvero fatica a scrollarsela di dosso,
almeno agli occhi dei detrattori. Il copione è per certi versi standard.
A Redmond ‘scoprono’ le novità, si avvicinano, fiutano. A questo punto
le soluzioni diventano due: o si compra una piccola società pioniera
in quel settore o si impacchetta la propria versione di una tecnologia ad uso
e consumo delle masse di utenti Windows.

Prendiamo i browser. In principio, pensavi “navigare su Internet”
e dicevi “Netscape”. Microsoft stava lì nell’angolo a studiare
il campo, con malcelata diffidenza verso la ‘cosa’. Arriva comunque il primo
browser, bruttino e preso in giro come un Calimero. Quando si capisce, però,
che sulla ‘cosa’ vale la pena impegnarsi, la musica cambia. Il ‘cannibale’ entra
in scena e si prende tutto. Magari forzando le regole.

È quanto sta in parte avvenendo, in questi giorni, in un mercato di nicchia:
quello delle tecnologie per macchine virtuali software (gli emulatori di sistemi
operativi). Qualche mese fa Microsoft annunciava l’acquisizione di Connectix,
l’azienda produttrice del popolare VirtualPC. Ora arriva la notizia che
il VirtualPC targato Microsoft esordirà nei negozi di software a fine
anno. Le polemiche non mancano. Primo punto. La politica dei prezzi attuata
è, diciamo così, molto aggressiva. Da 229 dollari si passa a 129.
Il concorrente principale, VMWare costa 329 dollari. Secondo punto. Dal
wizard che tradizionalmente guidava l’utente di VirtualPC nell’installazione
dei sistemi operativi virtuali, sono spariti quelli legati a Linux e Sun. Microsoft
garantisce ovviamente sulla compatibilità con questi sistemi, ma ad un
mondo attento come quello dell’Open Source la cosa non poteva sfuggire.

Sempre nell’ultima settimana si è molto parlato del misterioso progetto
denominato Wallop. A destare l’attenzione è stata questa volta
la comunità dei blogger. Perché di blog si parla (anche) a proposito
di Wallop.

Premessa necessaria. Da quando è esploso il ‘fenomeno’, tutti si sono
chiesti: quando arriverà Microsoft? E in tanti, ovviamente, hanno evocato
lo scenario “Netscape” tracciato qui sopra. Intorno ai weblog e alle
diverse tecnologie che ne hanno spinto lo sviluppo, si è infatti creata
una comunità di sviluppatori e piccole aziende estremamente creativa
e impegnata nella promozione di standard tecnologici aperti. È evidente, allora,
che ogni spiffero su un interesse di Microsoft per i blog faccia drizzare le
orecchie di molti. L’ultima volta era avvenuto in occasione del lancio del nuovo
Office 2003. “Con Front Page si potranno fare i blog”: così
si disse e le voci di alcuni iper-sospettosi iniziarono a disegnare scenari
foschi per i produttori indipendenti. In realtà, in FrontPage è
presente soltanto un ‘Pacchetto Web’ preconfezionato per la crezione di weblog
sui server SharePoint. Roba da Intranet.

Cosa accadrà, invece, con Wallop? Il progetto è portato avanti
nei laboratori di ricerca di Microsoft ed è ancora in fase di test interno
(il sito ufficiale è ad accesso controllato). Più che con i semplici
weblog, appartiene all’ampia categoria del social software: applicazioni
e servizi in grado di facilitare la comunicazione e lo scambio di informazioni
tra persone, oltre che rendere possibile la formazione di nuovi gruppi. È l’ambito
degli Instant Messenger, dei weblog, ma anche di serivizi alla Friendster.

Wallop, a detta dei responsabili del progetto, dovrebbe presentarsi come una
sorta di add-on del messenger di Microsoft, al quale aggiungerebbe funzionalità
molto semplici di blogging, condivisione di immagini, gestione avanzata dei
contatti. In questa visione, il PC dovrebbe divenire una sorta di spazio sociale
e di relazione (social computing). Gli screenshots
mostrati dal team di Wallop rendono l’idea di cosa si parla.

Il bello di tutto questo è che le idee di base su cui si fonda Wallop
sono tutte in fase di discussione e sviluppo fuori dalle mura di Redmond. Una
magnifica comunità di sviluppatori sta lavorando su strumenti come wikis
e aggregatori semantici o standard aperti come FOAF e RSS. Quello che ancora
manca è la killer application. Arriverà sotto le insegne
di Longhorn?

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