Microsoft tratta Android anche con Huawei

Microsoft sta trattando anche con Huawei le licenze per l'uso di Android. Il gruppo orientale resiste, ma l'importante firma potrebbe essere vicina.
Microsoft sta trattando anche con Huawei le licenze per l'uso di Android. Il gruppo orientale resiste, ma l'importante firma potrebbe essere vicina.

Anche la cinese Huawei starebbe trattando con Microsoft le licenze per l’uso del sistema operativo Android. Dopo aver ottenuto già dieci strette di mano, infatti, per il gruppo di Redmond diventa ora sempre più semplice riuscire a far valere la propria posizione di forza e la scelta per le controparti è limitata: accettare le royalty richieste, oppure avviarsi ad una causa dai contorni del tutto incerti.

Così come già con Samsung, HTC ed altri gruppi, Microsoft ha bussato alla porta del gruppo orientale chiedendo di avere quanto dovuto per la violazione da parte di Android di alcuni brevetti in capo al gruppo di Redmond. Al momento la firma non è ancora avvenuta e da quanto emerso Huawei starebbe facendo qualche resistenza, ma l’esito appare scontato: Microsoft otterrebbe così quella che sarebbe l’undicesima partnership in salsa Android, incrementando ulteriormente il paradossale gap di introiti da quello che è il sistema operativo rivale a quello che invece è quello proprietario.

Huawei è inoltre un boccone particolarmente pregiato poiché il gruppo non fa mistero di voler diventare entro pochi anni uno dei produttori più importanti nel mondo di tablet e smartphone: Microsoft intende porre di fronte al gruppo un ostacolo sulla via di Android, incoraggiando così la scelta eventuale dell’opzione Windows Phone.

Huawei spiega di avere decine di migliaia di brevetti nel proprio portofolio e di sapere pertanto come tutelarsi. Si mette inoltre sul piatto anche l’acquisizione di Motorola, con cui Google potrebbe presentarsi con una maggior posizione di forza per difendersi dalle angherie altrui. Ma al momento la situazione è semplicemente quella di Microsoft che chiede e Huawei che tratta: la firma sancirebbe una volta di più il successo della strategia legale di Redmond contro le pressioni portate avanti da Android sul piano tecnico (sul quale Microsoft ha latitato per tempo, ma ove sta per raccogliere i primi risultati grazie ai nuovi device pronti a far capolino sul mercato nei prossimi mesi).

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