Mozilla: Firefox personalizzerà il Web

Mozilla propone per Firefox un ruolo di mediatore per promuovere una maggior personalizzazione del Web: una forte opportunità, ma un possibile rischio.
Mozilla propone per Firefox un ruolo di mediatore per promuovere una maggior personalizzazione del Web: una forte opportunità, ma un possibile rischio.

Mozilla lancia una proposta ai propri utenti: perché non utilizzare il browser come leva per vivere una esperienza personalizzata del Web, più conforme ai propri gusti, più utile ai propri scopi e più piacevole nei propri percorsi? Il gruppo candida quindi Firefox a questo ruolo: una guida discreta tra i siti Web affiliati, così che ogni utente possa godere di contenuti più pertinenti e graditi.

L’idea è fortemente motivata dalla riflessione per cui soltanto un impatto con contenuti interessanti possa realmente rendere coinvolgente la navigazione. Se un sito Web potesse sapere a priori i gusti dell’utente, insomma, potrebbe agire di conseguenza dando priorità alle notizie interessanti invece di affogarle in una quantità di titoli inutili che non porteranno mai ad alcun click e ad alcuna lettura. Il browser vuol farsi discreto tramite tra le due parti: il lettore ne avrebbe una migliore esperienza, il sito ne avrebbe in cambio migliori performance.

Tutto ciò andrebbe fatto analizzando le scelte dell’utente ed il modo in cui naviga il Web alla ricerca di informazioni: soltanto la storia dell’utente sa dire qualcosa di approfondito sui suoi gusti, e gli algoritmi Mozilla potrebbero lavorare a tal fine per estrapolare un’impronta delle scelte effettuate. Mozilla non intende tuttavia mettere in piedi un sistema che porti la cronistoria dell’utente nelle mani dei siti Web: sarebbe Firefox ad estrapolare le informazioni utili ed al sito di competenza sarebbe passata soltanto l’immagine risultante. Pieno rispetto per la privacy, insomma: il browser si fa “interprete” dei gusti dell’utente, ne suggerisce i tratti principali al sito Web e quest’ultimo viene riadattato in tempo reale per fornire al lettore quanto più possa interessarlo.

Un utente che naviga molti siti di tecnologia sarà probabilmente interessato a questo tipo di ambito: all’accesso su un portale con Firefox, le notizie di tecnologia potrebbero dunque essere in maggior evidenza, promulgando così un’interfaccia pregna di contenuti più inerenti ai gusti di chi sta leggendo.

L’esperimento è in atto da tempo, ma il fatto che Mozilla lo abbia portato su pubblica piazza significa che i lavori per una più vasta distribuzione del tutto abbiano ormai preso il via.

Il senso editoriale

Sebbene il sistema promosso da Mozilla sia indubbiamente interessante e non privo di buon senso, tuttavia sembra poter lasciare sulla strada una mancanza: viene ignorato il senso editoriale di chi sceglie le notizie, le compone e le offre sulla base di criteri di priorità ed importanza. La personalizzazione non è tutto, infatti: il rischio è quello di circondarsi a poco a poco di argomenti rassicuranti e noti, perdendo in parte quello stimolo e quella casualità di incontro che spesso arricchisce cultura e conoscenze.

Ovviamente non è possibile giudicare a priori la tecnologia Mozilla, né è possibile capire come i siti Web affiliati potranno adottare un sistema similare, ma fin da subito è possibile rilevare una possibile criticità: un Web personalizzato, ritagliato su misura sull’utente, è un Web che non ha senso editoriale, che rende gli utenti maggiormente alieni a quel che li circonda e che mette nelle mani dell’utente più potere di quanto esso stesso non ne desideri.

La personalizzazione, più che una scelta precisa, rischia di diventare una comoda abitudine, tanto per il lettore (che si culla tra nozioni note) quanto per l’editore (che cerca la massimizzazione del profitto minando ulteriormente la già fragile qualità dell’offerta informativa generale). Il che, pur se evidentemente una opportunità, non può non essere considerato anche come un possibile rischio.

Non sta a Mozilla questo tipo di riflessione, comunque: chi produce tecnologia, produce strumenti. Sta però alla consapevolezza dell’utente capire oltre quale limite la personalizzazione possa diventare un paraocchi ed entro quale limite il senso editoriale di chi scrive diventi invece uno stimolo. A priori occorre evidenziare entrambi i lati della medaglia, ma produttore e lettore potranno occuparsi in seguito ognuno dei propri interessi alla ricerca del miglior compromesso.

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