La risposta di Iliad alla multa Antitrust da 1,2 milioni sul 5G

Iliad risponde all'Agcm: "Sanzione ingiusta, noi sempre trasparenti con gli utenti. Più di quanto facciano i nostri competitor".
Iliad risponde all'Agcm: "Sanzione ingiusta, noi sempre trasparenti con gli utenti. Più di quanto facciano i nostri competitor".

Questa mattina l’Antitrust ha deciso di sanzionare Iliad Italia Srl per pratiche commerciali ingannevoli sul 5G. In estrema sintesi, l’Autorità ha accusato l’operatore di non fornire in modo sufficientemente chiaro alcune informazioni sulla copertura e i device compatibili riguardo i servizi offerti in 5G. Per questo motivo ha quindi comminato 1,2 milioni di euro all’azienda. Che però non ci sta e poco fa ha deciso di replicare con un nota.

La posizione di Iliad

L’operatore ha affidato la sua riposta a un breve comunicato, manifestando un certo dispiacere per la vicenda, in quanto sostiene di aver sempre agito nella massima trasparenza e, nel caso specifico, andando anche incontro alle richieste ricevute con numerose attività e soluzioni, compresa la proposta di effettuare un rimborso di 19,98€ a tutti gli utenti che avevano segnalato un problema nell’utilizzo del servizio 5G all’assistenza iliad. Ma Agcm ha ritenuto questi impegni non sufficienti per poter chiudere la vertenza.

“La sanzione che Agcm ha deciso di imporre a iliad riguarda la sola modalità con cui l’operatore fornisce le informazioni sulle aree territoriali coperte dal 5G e i device compatibili con questa tecnologia” si legge nel comunicato che ci ha invitato Iliad Italia.

“Ci sembra una decisione ingiustificata, considerati lo spirito di collaborazione sempre mostrato e le numerose soluzioni proposte da iliad in fase di confronto con Agcm, oltre che profondamente ingiusta, soprattutto tenendo conto del fatto che iliad agisce costantemente con grande attenzione verso gli utenti e comunica queste stesse informazioni in modo ben più trasparente rispetto a quanto facciano i competitor.”

Iliad

Insomma, Iliad respinge ogni accusa sulla presunta “omissione e/o formulazione ingannevole di informazioni essenziali sulle offerte di telefonia mobile che includono servizi con tecnologia 5G e per la formulazione ingannevole di un messaggio promozionale relativo a una di queste offerte”, come si leggeva nella nota di stamattina dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato.

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