Net Neutrality: negli USA si indaga su Comcast

L'authority per le comunicazioni americana sta accertando una violazione delle regole di Net Neutrality da parte di Comcast, che avrebbe svantaggiato i servizi VOIP dei concorrenti. L'azienda era già stata sanzionata un anno fa per un reato similare.
L'authority per le comunicazioni americana sta accertando una violazione delle regole di Net Neutrality da parte di Comcast, che avrebbe svantaggiato i servizi VOIP dei concorrenti. L'azienda era già stata sanzionata un anno fa per un reato similare.

La Federal Communication Commission degli Stati uniti sta indagando sulla condotta del gigante Comcast, al fine di accertare delle presunte irregolarità, che vedrebbero l’azienda favorire i propri servizi telefonici rispetto a quelli dei concorrenti. Comcast è il più grande gestore di tv via cavo ma fornisce ai suoi abbonati anche servizi di telefonia e traffico dati. Pur sfruttando le reti dell’azienda, sono molte le società concorrenti che offro servizi simili.

Nel dettaglio, la FCC accusa Comcast di ridurre, in caso di intenso traffico, la banda a disposizione dei concorrenti, rendendo le conversazioni VOIP difficilmente comprensibili, causando agli interlocutori i classici problemi che si accusano quando la velocità di connessione tende a rallentare. Secondo il sito di Comcast si apprende però come il traffico VOIP dei suoi abbonati non venga coinvolto in queste riduzioni temporanee della banda, ma venga instradato verso “rotte” sempre libere da colli di bottiglia. Secondo la FCC questa pratica sarebbe illegale.

Comcast non è nuova a questo tipo di problematica: due anni fa il gigante americano violò la “Network Neutrality” restringendo la banda dedicata al “peer-to-peer”. Il principio della Net Neutrality postula che i provider non debbano dare alcuna priorità al tipo di dati in transito, ma che debbano appunto restare neutrali. Tra i consumatori, molti sono soddisfatti del fatto che la FCC continui a dedicare particolare attenzione alla condotta di Comcast, che dovrà presentare un dettagliato rapporto sulla vicenda entro la fine di questo mese.

Non è questa l’unica tegola che sta cadendo sulla testa di Comcast in questo periodo poichè Microsoft ha annunciato lo scorso martedì di rinunciare alla sua quota del 7.3 per cento nell’azionariato del gruppo. In passato, Microsoft aveva sviluppato un software di gestione del set top box del gestore di tv via cavo. Il software non è però mai uscito dalla fase sperimentale ed ora non è più utilizzato in nessuno degli stati serviti da Comcast.

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