Netflix non sente la crisi

Nonostante la contingenza economica negativa e la crisi del settore del noleggio lo stesso Netflix registra numeri positivi. Segno che la rete è un conto a parte e che la voglia di un consumo di intrattenimento è ancora molto forte nel pubblico
Nonostante la contingenza economica negativa e la crisi del settore del noleggio lo stesso Netflix registra numeri positivi. Segno che la rete è un conto a parte e che la voglia di un consumo di intrattenimento è ancora molto forte nel pubblico

Non è tempo di recessione per Netflix, il servizio di noleggio e scambio DVD statunitense che da tempo ha cominciato a spostarsi sul fronte del noleggio online. Da prima si trattava di download legali, quindi sempre di più di fruizioni in streaming. E proprio la capacità di differenziare la propria offerta sembra tenere Netflix economicamente a galla.

Non può presentare i medesimi segni di vitalità (+25% di sottoscrizioni negli ultimi tre mesi e +68% di incassi nell’ultimo anno) il rivale più noto: Blockbuster. Da Netflix infatti spiegano come alla fine il loro vero rivale siano sempre di più i chioschi e non i videonoleggi. I primi sono più economici, più semplici, più diretti e più veloci dei vecchi negozi tradizionali. «Nei sondaggi sulle motivazioni della cancellazione dell’account l’opzione più segnata è quella relativa alla preferenza dei chioschi come rivenditore» dice Reed Hastings, CEO Netflix.

Eppure, nonostante il trimestre obiettivamente positivo, lo stesso il titolo Netflix non è volato di conseguenza e, anzi, è calato del 6%. La cosa si è accordata abbastanza con il trend registrato dalla parte restante dell’industria di Hollywood, la quale ha visto le vendite dei supporti DVD calare ulteriormente dell’11%. Secondo Hastings il segreto del continuo aumento di domanda per i contenuti Netflix sarebbe «la promozione noleggio illimitato che ben si è adattato alla richiesta di intrattenimento a basso costo delle famiglie americane».

Infine un aumento del catalogo televisivo Netflix lo prevede per quando i network decideranno di ampliare seriamente la loro distribuzione anche al “quarto canale”, cioè la rete. Come ancora remoto (ma sempre più probabile) sembra un modello basato su una sottoscrizione e streaming illimitato. Per il momento, infatti, il misto di noleggio DVD e fruizione online è l’ideale compromesso per la bontà economica dell’azienda. Quando il futuro sarà maggiormente remunerativo, le scelte coraggiose di taglio con il passato saranno intraprese per logica conseguenza.

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